sabato,Novembre 30 2024

Ricadi, la denuncia di Legambiente: «Da un anno mancano dati sulla potabilità dell’acqua»

Il locale circolo ambientalista e il Comitato civico mettono l’accento sulla mancata pubblicazione delle analisi sul sito dell’Azienda sanitaria: «Le ultime risalgono al 15 febbraio 2017. L’acqua continua ad arrivare sporca» 

Ricadi, la denuncia di Legambiente: «Da un anno mancano dati sulla potabilità dell’acqua»

«Da oltre un anno sul sito dell’Asp non risultano pubblicate le analisi relative alla qualità delle acque erogate dall’acquedotto comunale di Santa Domenica. Nonostante la normativa imponga controlli periodici sulla qualità delle acque e quindi sulla effettiva potabilità della stessa, fissandone la tempistica, ad oggi, dalla consultazione del sito a ciò preposto, sembrerebbe che tutto si è fermato al 25 gennaio 2017, data dell’ultimo prelievo effettuato presso il serbatoio comunale. Le altre analisi nel comune di Ricadi, presso il serbatoio Masa, per come si legge dal sito dell’Asp, risalgono al 15 febbraio 2017». 

A denunciare l’anomalia sono il Comitato civico e il Circolo Legambiente di Ricadi che mettono in evidenza come «nessuna notizia trapeli neanche dal sito istituzionale del Comune nel quale non risulta essere pubblicata alcuna informazione in merito. Eppure la legge è chiara e impone controlli periodici,  trasparenza e la giusta informazione agli utenti. Da circa un anno non è dato sapere ai cittadini se i prelievi sono stati effettuati o meno. Tutto ciò contribuisce ad alimentare dubbi tra la popolazione, da tempo preoccupata per la condizione delle acque pubbliche. Acque che, nel corso degli anni, hanno evidenziato gravi ed oggettive criticità alla base di vibrate  proteste dei cittadini e delle associazioni locali. La mancata analisi delle acque o la loro omessa pubblicazione pone serie interrogativi anche in considerazione che il Comitato civico e il Circolo Legambiente  Ricadi hanno, più volte, presentato istanza al Comune affinché venisse effettuato un controllo più stringente sulla loro qualità e sulle condizioni della rete idrica». 

Legambiente e il Comitato spiegano come «varie volte è stata chiesta l’effettuazione di una campagna di analisi straordinaria, più frequente e a largo spettro, che potesse dare sicurezza ai cittadini e contemporaneamente il contestuale controllo della rete di distribuzione. Parimenti è stata chiesta la riapertura delle fontane pubbliche che, di fatto, hanno impedito, almeno per quelle poche volte che ciò è avvenuto, il prelievo delle acque da sottoporre ad analisi in un luogo più prossimo a quello del consumo, come del resto è  più corretto fare e come storicamente avvenuto».

Quindi il reclamo: «Nessuna delle proposte è stata accolta, anzi, paradossalmente, mentre prima le analisi venivano effettuate e pubblicate trimestralmente, per come previsto dalla legge,  oggi non se ne hanno più notizie. Cosa è accaduto? E’ cambiata la norma? L’Asp ha dimenticato di effettuare o di pubblicare le analisi? Il Comune ritiene che tutto vada bene e che quindi non è più necessario vigilare sulla salute dei cittadini e informarli sulle condizioni delle acque erogate? Eppure le criticità, almeno per quello che è dato vedere, sembrerebbero non essere finite, atteso che molti cittadini si lamentano ancora del perdurare del problema dell’acqua sporca, come testimoniato dalle tante foto pubblicate anche sui social network. In effetti l’acqua, anche se rispetto al passato è migliorata, quantomeno nella colorazione, spesso continua a presentare, almeno visivamente, picchi di criticità. La mancanza di analisi, per come si evince, pone poi un altro dubbio atteso che, quest’estate, è stato riattivato, meritoriamente, uno dei pozzi che risultava chiuso da anni».

Alla luce di quanto evidenziato, il Comitato civico e il Circolo Legambiente Ricadi esprimono «preoccupazione e si pongono legittimi dubbi quantomeno per la mancata informazione ai consumatori. Sarebbe ancora più grave, concludono, se emergesse che da circa un anno non vengono effettuate analisi attese le criticità più volte segnalate. Appare, poi, inspiegabile che, nonostante le reiterate richieste, ancora oggi le fontane pubbliche di Santa Domenica continuano a rimanere chiuse nonostante la revoca dell’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua».      

 

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