Portosalvo, la protesta dei cittadini davanti alla tomba dei veleni – Video
A quasi un anno dalla scoperta della discarica abusiva di rifiuti speciali, anche radioattivi, «nulla è stato fatto per bonificare il sito»
Le rassicurazioni dell’assessore all’ambiente a quanto pare non sono bastate, tant’è che stamattina un nutrito gruppo di cittadini ha deciso di protestare davanti alla fabbrica dei veleni, lì dove la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha posto i sigilli dopo aver scoperto scorie radioattive seppellite nel terreno dell’ex stabilimento della Compagnia Generale Resine Sud, in un’area di 100.000 metri quadri. La preoccupazione è tanta per chi vive nell’area industriale di Portosalvo anche alla luce dei dati forniti dall’Arpacal che ha riscontrato in quel terreno i più alti livelli di radioattività mai scoperti in Italia.
«La salute è un bene primario – ha ribadito Ilenia Iannello, tra i promotori del comitato spontaneo che stamattina insieme ad un nutrito gruppo di cittadini, si è presentata davanti ai cancelli dell’ex fabbrica, oggi delimitata da un nastro rosso. «Sappiamo che prima di bonificare il terreno bisogna avviare un lungo iter procedurale – ha proseguito Ilenia Iannello – ma vorremmo capire a che punto è il piano di caratterizzazione, vorremmo sapere cosa si sta facendo e come si sta procedendo. La salute – chiosa – è un diritto che deve essere garantito a tutti e in tempi rapidi. Non possiamo continuare a vivere accanto a una bomba ecologica».
L’apprensione è tanta, soprattutto per chi abita a meno di 200 metri dal sito: «Abbiamo paura di ammalarci» commenta una donna che conferma un preoccupante aumento di neoplasie a Portosalvo e nei centri costieri attorno all’ex fabbrica. Auspicano la bonifica del sito. «È trascorso quasi un anno dal sequestro, e nulla è stato fatto. Bisogna rimuovere i rifiuti da qui e farlo in fretta» l’appello. «Andremo avanti – concludono – fino a quando alle parole non seguiranno fatti concreti».