Eco distretto, l’Ato di Vibo rivendica il lavoro svolto dall’Ufficio comune
La precisazione dell’Ambito territoriale: «Una sola risorsa a disposizione non a tempo pieno. Stiamo lavorando per incrementare il personale»
Non ci sono “lentezze”. O se ci sono esse devono essere attribuite alla carenza di risorse umane in servizio nell’Ufficio comune. L’Ato vibonese – presieduto dal sindaco di Vibo Maria Limardo – precisa. E, di fatto, rivendica la sua efficienza. «L’Ufficio d’Ambito – si sostiene in una piccata replica a un nostro articolo – è costituito al momento da una sola risorsa con contratto di collaborazione e quindi non a tempo pieno, al contrario di altri ambiti che possono contare su uffici composti da almeno 6/7 dipendenti impiegati a tempo pieno solo per tale attività. Nonostante questa mancanza – si aggiunge -, alla quale si sta cercando di ovviare con la costituzione dopo anni di un ufficio strutturato, la presunta e asserita “lentezza” ha portato questi risultati: gara per il servizio di trattamento dell’organico già pubblicata con affidamento previsto entro febbraio; predisposizione con l’ausilio di Invitalia della gara per la progettazione dell’Ecodistretto; dal primo gennaio 2020, dopo la cessazione delle deleghe della Regione Calabria, gestione dei flussi di organico e indifferenziato e gestione amministrativa-contabile per tutto l’Ambito quindi tutti e 50 i comuni della Provincia; per il Piano d’ambito giorno 31 è scaduto il termine delle osservazioni da parte dei comuni sulla bozza di Piano già redatta ed entro febbraio verrà approvato il Piano esecutivo per cui l’Ato di Vibo Valentia dovrebbe essere la seconda Ato in Calabria ad approvarlo dopo l’Ato di Catanzaro che dalla Regione ha però avuto in consegna da gennaio 2020 due impianti e due gare per gestione e revamping già in stato avanzato».
Ulteriore precisazione in merito al sito di Dinami. «Qui – si spiega – nessun deliberato è stato proposto all’assemblea dei sindaci perché il sito che il Comune di Dinami ha messo a disposizione rispondendo alle sollecitazioni della Regione è ancora in fase di valutazione da parte degli uffici tecnici regionali».
Infine la parte relativa al sito di Sant’Onofrio: «per la realizzazione dell’eco distretto non c’è alcuna volontà a favorire i privati anzi gli atti e i documenti ufficiali attestano esattamente il contrario: l’Ato ha di fatto espresso all’unanimità parere contrario alla proposta avanzata da privati dichiarando la volontà di procedere speditamente nell’adempimento degli atti propedeutici alla realizzazione dell’impianto pubblico».
Da parte nostra, partendo da quest’ultimo punto, nessuno ha mai messo in dubbio la contrarietà dell’assemblea dei sindaci alla realizzazione del sito privato, avendola peraltro già notiziata. Tuttavia, da osservatori della travagliata vicenda relativa all’eco distretto vibonese, abbiamo sempre segnalato le ambiguità che al contempo albergano in seno alla stessa assemblea. Così come fatto nell’ultima occasione, palesando la presenza di voci “fuori dal coro”. Sul sito di Dinami, di ventilata ipotesi si è parlato nell’articolo così come conferma la precisazione dell’Ato. Infine, sul funzionamento dell’Ufficio comune, fa piacere rilevare che riguardo allo stesso gli intenti siano ben definiti. Peccato che ad oggi, “dopo anni”, lo stesso non possa contare su un organico adeguato ma debba appoggiarsi ad una sola risorsa non a tempo pieno, e che nulla si dica sulla mancata quantificazione dei costi di funzionamento, punto oggetto dell’ultima assemblea saltata per “carenza documentale”. Forse non tutto è così idilliaco come si vorrebbe far pensare… (sm)