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Rifiuti, a Sant’Onofrio è ancora polemica su Eco-distretto e differenziata

L’assessore all’Ambiente lascia per “motivi lavorativi”. Intanto la minoranza torna alla carica sull’impianto di trattamento e sull’annessa discarica, mentre la maggioranza attacca la passata Amministrazione sulla gestione del servizio definita “inadeguata”

Rifiuti, a Sant’Onofrio è ancora polemica su Eco-distretto e differenziata

«Nell’ultima seduta di consiglio comunale, finalmente è arrivato un punto di discussione intorno al famigerato impianto di trattamento dei rifiuti che dovrebbe essere realizzato a Sant’Onofrio e che dovrebbe servire i 50 comuni della provincia di Vibo Valentia, per un totale di oltre 160.000 abitanti. Anche in questa occasione l’amministrazione comunale ha collezionato un altro record in direzione della non trasparenza, ma almeno dopo tanti mesi di bugie, ha di fatto ammesso che si tratta di impianto di trattamento dei rifiuti differenziati ed annessa discarica di servizio, mettendo fine ad un inganno tanto lungo quanto pericoloso».

A riferirlo è il gruppo consiliare di minoranza al Comune di Sant’Onofrio, “Insieme per la rinascita”, composto da Salvatore Bulzomì e Gregorio Giuseppe Arcella, che ritorna sulla dibattuta questione facendo presente come «nel fascicolo relativo all’argomento, non vi era traccia del verbale di sopralluogo dell’area durante il quale il sindaco ha promesso ai tecnici regionali la trasformazione del sito in area industriale, né del titolo di proprietà dell’area, mai esibito, nonostante il sindaco abbia in passato dichiarato che “le particelle individuate sono nella piena disponibilità dei proprietari senza vincoli”».

Alla data di oggi, aggiungono i due, «al consiglio comunale viene vietato di sapere. Nessuna traccia, nemmeno, del contenuto di un’ultima nota della Regione Calabria, trasmessa a tutti i sindaci del Vibonese, convocati a Catanzaro per un incontro in data 6 novembre (ieri, ndr) e nella quale si intimava l’Ato n. 4 a non effettuare altri atti, senza prima valutare i vincoli presenti nell’area prescelta. Anche il presidente del Consiglio dichiarava di disconoscere tale nota, ma ha inteso derubricare a quasi nulla l’incredibile episodio. Ma il sindaco sa che questo è un comportamento inaudito e lo fa consapevolmente, nel suo doppio ruolo di amministratore e già incaricato dalla Regione di esperto referente tecnico per la rimodulazione del Piano regionale gestione rifiuti».

Per “Insieme per la rinascita” si è difronte ad «una situazione paradossale per come è nata nel pieno di una strategia studiata freddamente e cinicamente, cercando ora di ammaliare con posti di lavoro, da parte di un’Amministrazione che fin qui di posti di lavoro ne ha solo cancellati mentre altri Comuni vicini i posti di lavoro li hanno creati realizzando vere zone industriali e non per raccogliere i rifiuti di tutta la provincia».

E proprio sul fronte caldo dei rifiuti è da registrare una rimodulazione della giunta comunale di Sant’Onofrio che vede l’avvicendamento nella delega ad Ambiente e Nettezza urbana con l’ingresso nell’esecutivo del consigliere Gregorio Profiti al posto di Felice Casuscelli dal quale eredita inoltre le deleghe ad Agricoltura, Sicurezza e Protezione civile. Una variazione dell’assetto che, spiega l’Amministrazione in una nota, «è stata originata dai sopraggiunti impegni lavorativi dell’Assessore Casuscelli che lo hanno condotto a spostarsi lontano dalla Calabria. L’avvicendamento in seno alla Giunta dimostra uno spirito di squadra ed una forte coesione interna – si affretta a sottolineare la maggioranza – tant’è che la vicenda si è compiuta nell’assoluta condivisione».

La questione rifiuti, chiarisce la stessa nota, già al centro del dibattito pubblico, è stata trattata dal capogruppo di maggioranza Marcello Mattioli nel corso dell’ultimo Consiglio. Mattioli ha rilevato «la completa inadeguatezza della passata Amministrazione Rodà. Difatti – scrive la maggioranza -, il Comune di Sant’Onofrio per l’anno 2015 dovrà versare una somma pari a 171.297,34 per il solo conferimento dell’indifferenziato. Tale importo è il prodotto tra le tonnellate conferite e la tariffa massima applicata dalla Regione Calabria per i comuni poco virtuosi nella Raccolta Differenziata; di fatto, nell’anno 2015, il Comune di Sant’Onofrio risultava essere fanalino di coda nella raccolta differenziata, con meno dell’8% di rifiuti da condurre alle fasi di recupero, accollandosi la tariffa di smaltimento più alta, pari a circa 170 euro».

Dunque, per la maggioranza, «l’inerzia del quinquennio della passata Amministrazione ha compromesso le casse comunali e le tasche dei cittadini di Sant’Onofrio, accollandosi sempre e costantemente le tariffe massime predisposte dalla Regione Calabria e non adottando minimamente un piano di sviluppo per migliorare la raccolta differenziata. Il sistema di raccolta differenziata e il coinvolgimento delle associazioni sportive, ma anche una idonea gestione dell’Isola ecologica, sono state – di contro, a detta della maggioranza – le prime misure concrete per abbassare i costi di gestione adottate dall’Amministrazione Maragò». L’impegno assunto dagli attuali amministratori è «concentrato a garantire servizi di qualità e nello stesso tempo, ridurre le tariffe ai cittadini».

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