Briatico, rifiuti “al tramonto”: la rabbia dei cittadini
Dai suggestivi tramonti alle montagne di spazzatura. Problemi anche lungo la Vibo-Triparni. I cittadini amareggiati: «Ogni anno è sempre peggio»
La bellezza dei tramonti infuocati della Calabria, da un lato. Dall’altro, lo scempio che solo la mano umana può confezionare. Succede a Briatico, in uno dei tratti più suggestivi della costa vibonese. Qui, dove tante volte i cittadini e le associazioni si sono rimboccati le maniche strappando dal degrado angoli della città del mare, capita di imbattersi in discariche a cielo aperto a due passi dal mare. È quanto segnalano diversi cittadini i quali, scrivendo alla nostra testata, documentano le montagne di spazzatura che – sprezzanti delle più basilari norme del vivere civile – sorgono ai bordi delle strade: «Ogni anno – scrivono – è sempre peggio. Questo dei rifiuti è sicuramente un problema generalizzato ma bisognerebbe dare una svolta in queste piccole realtà».
Briatico, che paga alto il prezzo di essere un territorio dimenticato dalla politica, ha tutte le carte in regola per risollevarsi a livello sociale ma anche economico. I cittadini, in più occasioni, hanno dimostrato di tenere all’immagine del loro paese realizzando, con enormi sforzi, giornate ecologiche per la pulizia di giardini, rotonde, piazzole e tratti di lungomare. [Continua]
Eppure, il cambio di rotta tanto agognato, tarda ad arrivare. Pochi giorni fa, sempre dalla nostre pagine, avevamo documentato il caso del “cimitero degli pneumatici” sulla spiaggia di Bivona: «É impensabile che ci sia gente che pensa di poter fare tutto ciò che vuole, buttare la spazzatura sull’arenile o in mezzo la strada», aggiungono i lettori. Il corretto conferimento dei rifiuti nonché il rispetto e la tutela dell’ambiente per la salute della collettività appaiono così traguardi irraggiungibili in quest’inizio estate tanto sofferto – a livello turistico – anche a causa dell’emergenza coronavirus. Non va meglio, segnalano ancora, lungo il tratto che collega Vibo Valentia con Triparni: «Queste persone – si chiedono infine gli utenti – non sanno o semplicemente non vogliono fare la differenziata?».