«Proteggiamo le spiagge delle tartarughe e del fratino»
L’appello del Wwf Calabria: «La pandemia ci spinga ad un maggiore rispetto per gli altri e per l’ambiente»
di Wwf Calabria
La terribile pandemia che ha sconvolto la vita degli uomini in ogni parte del mondo causando immani tragedie sanitarie, ha dimostrato per altri versi la capacità della natura, troppo a lungo maltrattata, di sapersi riappropriare degli spazi che le erano stati sottratti, come testimoniano gli innumerevoli filmati di specie animali avvistati in zone del tutto insolite.
L’emergenza sanitaria ha determinato purtroppo anche una gravissima crisi economica specie in settori, come quello turistico, che dovrà fare i conti a breve con un inevitabile e pesante calo delle presenze di stranieri che si spera venga compensato, almeno in parte, da quelle interne, cosiddette “di prossimità”.
In vista dell’imminente stagione balneare le straordinarie e necessarie norme di precauzione a tutela della salute dei cittadini imposte dal governo per consentire l’uso delle spiagge per fini turistici e ricreativi, stanno già spingendo alcuni operatori del settore ad attrezzarsi per far fronte alle nuove e irrinunciabili esigenze, tali da contemperare la sicurezza degli utenti con l’utilizzo salutare delle spiagge e del mare.
In questo contesto del tutto straordinario il Wwf, come tutti gli anni e in questo con maggiore forza,invita tutti gli operatori del settore turistico-balneare a rispettare alcune semplici norme per consentire la sopravvivenza di due specie di animali che hanno bisogno solo di un pezzetto di spiaggia per vivere e riprodursi.
La tartaruga marina (Caretta caretta), già da giugno, arriverà di notte sulle coste calabresi (in misura maggiore che in qualsiasi altra parte d’Italia!) per deporre in una buca scavata nella sabbia, le sue preziose uova. Purtroppo l’uso di mezzi meccanici (ruspe, trattori ecc.) per pulire le spiagge, rischia seriamente di distruggere il nido compromettendo così la sopravvivenza della specie in futuro. L’invito del Wwf è dunque quello di procedere manualmente e con l’uso di rastrelli alla pulizia delle spiagge, prestando attenzione alla eventuale presenza delle caratteristiche tracce che il rettile marino lascia sulla sabbia prima e dopo la deposizione delle uova e avendo cura, trattandosi di specie protetta, di avvisare la Guardia Costiera.
L’ adozione simbolica del nido e la sua tutela da parte dei gestori del lido, oltre a rappresentare un esempio di civiltà e di rispetto per la natura, costituirà senz’altro un elemento di valorizzazione turistica del luogo, vista la straordinaria curiosità e l’attenzione che ogni volta un evento del genere riesce a suscitare tra la gente, senza distinzione di età.
A tale proposito anche quest’anno il Wwf, come ideale prosecuzione del lavoro svolto la scorsa estate nell’ambito del progetto “TartAmar” finanziato con fondi Por dalla Regione Calabria, ha lanciato la sua campagna per il monitoraggio e la tutela dei nidi di Caretta in alcuni tratti costieri della regione, raccogliendo adesioni per un progetto a cura della Organizzazione Aggregata Wwf di Crotone.
L’altra specie che ha legato indissolubilmente la sua sopravvivenza alle spiagge, specie nella parte retrodunale, è il Fratino, un piccolo uccello che zampetta velocemente sulla riva del mare alla ricerca di cibo e che è solito deporre le sue tre-quattro uova mimetiche tra i granelli. Si tratta di una specie ormai sempre più rara (tra 1300 e 2000 coppie in tutta Italia) proprio a causa dei pericoli che ne minacciano la cova e la sopravvivenza dei pulcini. Oltre alla pulizia meccanica delle spiagge già citata, da non sottovalutare l’uso di mezzi fuoristrada (Jeep, moto da cross, quad) la distruzione e la riduzione degli habitat.
Da qui l’invito, come per la tartaruga marina, a evitare accuratamente l’uso di tali mezzi e a prestare attenzione alla presenza di questa specie avvisando i responsabili del Wwf locale. Il Wwf ricorda a proposito di aver partecipato ad un impegnativo progetto Por delle Regione Calabria per la tutela di uno degli ambienti preferiti da questa specie per nidificare: l’area Sic delle Dune dell’Angitola, tra Pizzo e Curinga, sono state ripulite, anche se in parte fino allo scoppio dell’emergenza coronavirus, da tonnellate e tonnellate di rifiuti di ogni genere che si erano accumulati per decenni, grazie all’opera della Ditta Sgromo e al progetto del Consorzio di Bonifica del Tirreno Vibonese.
L’unico senso che possiamo e dobbiamo dare alla tragedia del coronavirus è quello di un maggiore rispetto non solo verso i nostri simili, ma verso tutto ciò che ci circonda.