Inquinamento delle acque, scatta il divieto di balneazione anche a Ricadi
Il Comune ha emesso l’ordinanza subito dopo aver ricevuto le analisi dell’Arpacal pubblicandola solo oggi sull’albo pretorio. Nel punto di prelievo di “Torre Ruffa” Escherichia coli oltre i limiti. Chiesti all’agenzia regionale nuovi campionamenti
Anche il Comune di Ricadi, attraverso un’apposita ordinanza firmata dal sindaco Giulia Russo, così come fatto dalla commissione straordinaria alla guida del Comune di Tropea, ha emesso un provvedimento di divieto di balneazione nelle acque antistanti località Torre Ruffa.
L’ordinanza del sindaco, in vigore dal 19 maggio scorso e pubblicato oggi 22 maggio sull’albo pretorio, segue la nota fatta pervenire all’Ente comunale dall’Agenzia per la protezione ambientale della Calabria (Arpacal) scaturita dai campionamenti effettuati in data 17 maggio 2017, nella stazione di monitoraggio Torre Ruffa, dai quali erano emersi valori non conformi rispetto alla presenza nelle acque marine di inquinamento batterico da Escherichia coli.
Inquinamento delle acque, il Comune di Ricadi contesta le analisi Arpacal
Il sindaco ha pertanto ritenuto «necessario assicurare piena tutela della salute di quanti frequentano le spiagge situate nel territorio del comune, emanare un’ordinanza al fine di vietare temporaneamente la balneazione nel tratto di mare denominato “Torre Ruffa”, limitrofo alla foce della Fiumara Ruffa nelle more di dell’attività di accertamento e di individuazione della causa della menzionata situazione anomala nonché in attesa degli esiti di ulteriori analisi effettuati daII’Arpacal di Vibo Valentia».
Nelle immediatezze della ricezione della nota Arpacal, peraltro, il Comune di Ricadi, attraverso il proprio Ufficio tecnico, aveva notiziato la stessa agenzia regionale rispetto al corretto funzionamento degli impianti comunali di depurazione esortando l’Arpacal ad effettuare nuovi campionamenti.
Feroci polemiche ha suscitato in questi giorni, la diffusione dei risultati delle analisi effettuate dall’Arpacal che ha individuato nel Vibonese, oltre a Ricadi, altri tre punti “critici”, due a Tropea e uno a Nicotera, nonché diversi altri punti in altre note località turistiche calabresi.
Inquinamento delle acque, valori non conformi in quattro località del Vibonese
Nel caso di Nicotera, il tratto di spiaggia interessato e individuato con la denominazione “200 metri a destra del fiume Mesima” è interdetto alla balneazione, con relativa ordinanza sindacale, fin dal luglio 2013. Qui, nell’ultimo campionamento l’Arpacal ha rilevato una quantità di Enterococchi intestinali pari a 300 Ufc/100 ml e di Escherichia coli pari a 620 Mpn/100 ml.
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