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“Eco-distretto” del Vibonese, ora lo vuole anche Vallelonga

Proposta a sorpresa avanzata dal sindaco del piccolo comune pedemontano Abdon Servello nel corso dell’ultima animata riunione dell’Ato n. 4 di Vibo Valentia. E a Sant’Onofrio prosegue il muro contro muro tra maggioranza e opposizione

“Eco-distretto” del Vibonese, ora lo vuole anche Vallelonga

Una nuova riunione fiume. Posizioni inconciliabili, scontri accessi tra sindaci, aperte provocazioni e un ulteriore rinvio. I sindaci dell’Ato n. 4 di Vibo Valentia sui rifiuti si sono nuovamente incontrati, ieri al Comune di Vibo, ma non solo non hanno sciolto le riserve sull’individuazione del sito che dovrà ospitare la piattaforma di recupero spinto dei rifiuti e la collegata discarica di servizio di 200mila metri cubi (come previsto dal Piano regionale) ma hanno, se possibile, “ingarbugliato” ancor di più la questione.

Tre le proposte originariamente sul tavolo: quella di situare il centro in questione nel territorio di San Calogero; una seconda che lo colloca nella zona industriale di Vibo Valentia (dove sarebbe già immediatamente cantierabile); una terza lanciata dal sindaco di Sant’Onofrio Onofrio Maragò che allo scopo ha – com’è noto – indicato località “Tozza Palombara” del suo comune quale sito per l’Eco-distretto in questione, che vedrebbe affiancarsi alla piattaforma pubblica una discarica privata, in attesa di parere da parte dei preposti uffici regionali.

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A tali ipotesi se n’è aggiunta una quarta: quella lanciata, nel corso della riunione di ieri, dal sindaco di Vallelonga Abdon Servello, che ha proposto all’assemblea di situare nel territorio del suo comune l’impianto. Se è vero com’è vero che l’area individuata dal Comune di Sant’Onofrio – il suo ragionamento – è immediatamente prossima al confine con il territorio di Vallelonga (che dovrà comunque scontarne la presenza in termini ambientali), tanto vale portare il sito direttamente da noi ed ottenerne le relative “royalites”.

Tanto più che anche a Vallelonga esiste già un’area, la vecchia cava dismessa di località “Squelle” (foto), già in passato “attenzionato” dalla Formica Ambiente Spa, società con sede a Taranto riconducibile alla galassia del “ras delle discariche” Manlio Cerroni. Già in quell’occasione il sindaco si era dimostrato possibilista, salvo poi desistere di fronte alle pressioni della popolazione contraria al progetto.

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Nuovo rinvio. Una proposta, provocatoria ma neanche troppo, che ha scombinato i piani dell’assemblea che dovrà dunque aggiornarsi per prendere in considerazione questa ulteriore “offerta”. Spetterà ora al “direttivo” dell’Ato, composto dal presidente Elio Costa, e dai sindaci di Rombiolo Giuseppe Navarra e di Filadelfia Maurizo De Nisi, chiedere un supplemento di documentazione ai Comuni interessati per vagliare approfonditamente la rispondenza rispetto ai requisiti richiesti, determinando un aggiornamento della riunione ad una decina di giorni.

Animato il dibattito. Il confronto si è concentrato soprattutto sulla tempistica di realizzazione degli impianti, aspetto che vedrebbe “avvantaggiati” i siti di San Calogero e Vibo Valentia, dove già sono stati acquisiti i pareri Via ed effettuati i successivi sopralluoghi, mentre nelle altre ipotesi l’iter sarebbe ancora indietro di molto. Da registrare poi, alcuni momenti di acceso scontro verbale tra il sindaco di Acquaro Giuseppe Barillaro e quello di Vazzano Domenico Villì, con il primo che ha rinfacciato al secondo di aver sollevato un polverone inopportuno in relazione all’“ipotesi Sant’Onofrio” portando finanche la questione in consiglio comunale. Per tutta risposta, il primo cittadino vazzanese ha chiesto rispetto per le proprie prerogative. A riportare la calma in aula è stato l’intervento del sindaco Elio Costa, cui è seguito il chiarimento tra i due. 

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E la questione infiamma la dialettica anche fuori dal Palazzo. Il progetto “Eco-distretto” viene portato ancora avanti con convinzione dal sindaco di Sant’Onofrio Onofrio Maragò, che lo ha messo al centro del suo intervento pubblico tenutosi sabato scorso nella piazza principale del centro alle porte di Vibo Valentia (foto La Voce di Sant’Onofrio). Le ragioni del “si” alla piattaforma e alla discarica privata di 400mila metri cubi, hanno trovato ampio spazio tra i temi affrontati dal primo cittadino.

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Per Maragò, sono molti sul piano occupazionale e infrastrutturale i vantaggi della realizzazione dell’Eco-distretto nel territorio comunale, citando a titolo esemplificativo le esperienze virtuose dei paesi nordeuropei. L’obiettivo, ha chiarito, è sempre quello di spingere fino all’80% il recupero dei rifiuti nel distretto così da conferire solo il restante 20% nella collegata discarica.

Opposizioni sul piede di guerra. Al tempo stesso però, non recedono di un passo dal loro fermo “no” all’ipotesi ventilata dal sindaco le opposizioni consiliari santonofresi guidate da Pietro Lopreiato e Salvatore Bulzomì. Gruppi che hanno preannunciato per sabato prossimo un’iniziativa pubblica nel corso della quale verranno portati all’attenzione dei cittadini le controindicazioni del progetto in un incontro che si preannuncia dai toni accesi.

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