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Discarica a Sant’Onofrio, il sindaco porta in piazza le ragioni del “sì”

L’Amministrazione guidata da Onofrio Maragò convoca un pubblico comizio per esporre il progetto di realizzazione dell’“Eco-distretto” nel territorio comunale. Le opposizioni insorgono e avviano una raccolta firme: «No al paese-pattumiera»

Discarica a Sant’Onofrio, il sindaco porta in piazza le ragioni del “sì”

Discussione sempre più serrata a Sant’Onofrio attorno alla proposta avanzata dal sindaco Onofrio Maragò nel corso di una riunione dell’Ato n. 4 e finalizzata alla realizzazione di un cosiddetto “Eco-distretto” in località “Tozza Palombara”, dove insediare una piattaforma di recupero spinto dei rifiuti, finanziata con fondi pubblici, e una discarica privata di 400mila metri cubi.

Le polemiche seguite all’iniziativa del primo cittadino (che hanno varcato anche i confini comunali e che vedono le opposizioni fortemente ostili) hanno indotto lo stesso Maragò a chiarire oltre ogni ragionevole dubbio l’intendimento dell’Amministrazione, portando la vicenda letteralmente in piazza a beneficio dei cittadini. Lo farà, il sindaco, in un pubblico comizio che si terrà sabato 1 aprile alle ore 20.30 in piazza Umberto I.

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Qui verranno verosimilmente esposte le motivazioni che hanno convinto il Comune a farsi promotore del progetto, sposando inoltre la parallela iniziativa avanzata dalla Ecolux di Filandari (proprietaria di alcuni terreni nella medesima località) che punta alla realizzazione di un mega-impianto di stoccaggio tuttora al vaglio del nucleo di Valutazione dell’impatto ambientale (Via) della Regione.

Tale scelta ha sortito già un primo effetto, unendo le minoranze consiliari in un unico fronte compatto di opposizione al progetto. Per i capigruppo di “Rinascita”, Salvatore Bulzomì, e “Per Sant’Onofrio”, Pietro Lopreiato, «un sindaco che arringa le folle su un argomento così delicato non rende un buon servizio alla comunità e non onora la fascia tricolore che indossa».

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Gli stessi consiglieri comunali, che hanno già reso noto nei giorni scorsi la costituzione di un comitato e l’avvio di iniziative pubbliche, preannunciano ora una raccolta firma da estendere ai centri vicini tesa «a sventare ancora una volta il tentativo indecifrabile di trasformare una straordinaria oasi naturalistica nella pattumiera dell’intera provincia. Il nostro auspicio – aggiungono – è che Maragò desista da questa forzatura insopportabile e si re-incammini lungo la strada delle istituzioni e nell‘unica direzione possibile: il confronto libero, civile e democratico garantito nella sede sovrana del consiglio comunale. Un consiglio comunale che – concludono – sia aperto ai contributi dei cittadini e garantito ulteriormente dalla presenza di sua eccellenza il prefetto».

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