Tropea, si contano i danni del maltempo. Il sindaco: «Rivedere il sistema di allerta»
Il primo cittadino Macrì considera lacunoso l’apparato di allertamento della Protezione civile. E intanto alcuni operatori si leccano le ferite: «Ci sentiamo abbandonati»
Era stata annunciata come “la tempesta perfetta”, dal titolo di un celebre film con George Clooney, ma fortunatamente l’ondata di maltempo abbattutasi su Tropea non ha generato danni tali da passare agli annali. Qualche albero sradicato, la recinzione che delimita il cantiere per i lavori di rifacimento di Piazza Vittorio Veneto divelta, e, purtroppo, i consueti danneggiamenti alle strutture turistiche di Marina dell’Isola, sempre soggette ai capricci del mare e, finora, mai protette a sufficienza dalle intemperie, in attesa di interventi risolutivi che si fanno attendere da anni: «Ci sentiamo abbandonati – ci dicono i gestori di un’attività –. Quello di oggi è un evento eccezionale, ma ogni volta che il mare si ingrossa abbiamo paura. Anche oggi siamo qui a contare i danni». La zona sud del litorale, invece, sul lungomare della Marina del Convento, dove ricadevano le preoccupazioni maggiori, ha retto: la massicciata ha respinto la violenza delle onde alte non più di tre metri, lontane dai 6/7 indicati dalle previsioni. Una situazione comunque di pericolo, tale da aver spinto ieri il sindaco, Giovanni Macrì, a emettere un’ordinanza di chiusura delle scuole, di sospensione del mercato settimanale e di interdizione al traffico del lungomare per la giornata di oggi. Secondo il primo cittadino, però, le condizioni avverse sarebbero state sottovalutate dal sistema di allertamento meteo della Protezione civile: «Va rivista qualcosa nell’apparato generale, non è possibile che per ieri ci fosse allerta arancione e per oggi gialla (declassificata poi a verde ndr). Si tiene conto solo delle precipitazioni, ma non dei venti e del mare che sulle coste possono creare danni irreparabili. Il centro storico di Tropea sferzato dalle raffiche diventa pericolosissimo per via della possibile caduta di cornicioni o tegole. Io mi sono preso le mie responsabilità emettendo l’ordinanza, ma l’ho fatto basandomi sulle previsioni meteo diportistiche che da giorni preannunciavano il pericolo. Alla fine, credo di aver avuto ragione visto che in una scuola di Vibo si è scoperchiato il tetto. Non sono un allarmista, lo dimostra il fatto che ho lasciato le scuole aperte anche con allerta rossa, ma quanto prospettato oggi era qualcosa di straordinario che poteva avere conseguenze molto serie. Per fortuna il peggio è passato, ma resta sempre il rammarico per quello che non è stato fatto», ha concluso il sindaco.