Statale 18 chiusa, l’incubo di nuovi disagi è già realtà: automobilisti esasperati e studenti costretti a un lungo viaggio via Maierato – VIDEO
L'interdizione della principale arteria che collega la città capoluogo con la costa avrà tempi lunghi. Per eliminare il rischio di caduta massi servirà un intervento complesso e costoso. Intanto si ripropongono tutti i problemi già affrontati nel recente passato

L’interdizione della strada statale 18 che collega Vibo Valentia a Vibo Marina e Pizzo sta creando numerosi disagi. Nelle scorse ore è scoppiato il malcontento dei genitori di circa 25 studenti della frazione Bivona. La chiusura della strada costringe infatti l’autobus a transitare sulla provinciale per Maierato, uno dei due percorsi alternativi, il più lungo. «Mia figlia, come altri studenti delle frazioni marine, venerdì scorso è arrivata a scuola con 20 minuti di ritardo», denuncia una mamma che si domanda perchè il mezzo pubblico non abbia percorso la provinciale per Triparni: «Forse perchè è pericolosa con tutti quei restringimenti e avvallamenti?». I genitori chiedono agli organi competenti di rivedere il percorso per garantire il diritto allo studio dei propri figli.
Disagi anche per i pendolari che raggiungono ogni mattina la stazione di Vibo Pizzo: «Per noi la chiusura della strada è un guaio – commenta uno dei tanti lavoratori – anche perchè impieghiamo il doppio del tempo per raggiungere il luogo di lavoro e siamo costretti a chiedere permessi per anticipare l’uscita. È un disastro».
Nei pressi della stazione di Vibo Pizzo un pensionato a bordo della sua auto decide di tornare indietro: «Dovevo andare a Vibo, ma la strada è chiusa. I percorsi alternativi sono scomodi e insicuri. Non me la sento di salire».
Ecco i percorsi alternativi
Due i percorsi alternativi. Da Vibo Valentia per raggiungere la frazione Marina o viceversa, bisogna percorrere la strada provinciale numero 11 direzione Porto Salvo – Triparni. Un’arteria quest’ultima, piena di avvallamenti e voragini che la rendono pericolosa. Per non parlare del tempo di percorrenza che dai 15 minuti quasi raddoppia. Per chi invece deve raggiungere Pizzo o viceversa l’alternativa è la strada provinciale numero 5, la Pizzo – Maierato. Anche in questo caso si impiegano circa 15 minuti in più.
Un disagio per chi deve percorrerla ogni giorno. «Un film già visto», conferma una residente del posto la cui abitazione è situata proprio a ridosso del costone dal quale mercoledì sera si sono staccati i massi. Altri sono pericolanti e potrebbero staccarsi da un momento all’altro. «Troppo rischioso. Meglio chiudere l’arteria», ha deciso l’Anas che in assenza di riscontro da parte del proprietario del terreno che sta franando, provvederà alla messa in sicurezza del costone attraverso la richiesta al Ministero di un intervento urgente la cui spesa si aggira attorno ai 500 mila euro.
«Quando riaprirà la strada?», si domandano gli utenti. «Troppo presto per fornire una data precisa», risponde il responsabile della Rete Gestione dell’Anas Calabria Nico Curcio. «Quel che è certo è che non prima di 15 giorni, se non di più. Anche procedendo con urgenza, l’intervento è complesso», ammette. Una tempistica che se fosse rispettata sarebbe quasi accettabile. Il timore è che i tempi siano destinati ad allungarsi. «15 giorni significa 15 mesi», ironizzano sui social. Diverse infatti negli ultimi anni sono state le interdizioni di strade per caduta massi e smottamenti. Dalla frazione Longobardi più volte chiusa e riaperta, alla statale 18 off limits per oltre due mesi per un’analoga frana (era il 2021). Emblematica la situazione nella frazione San Pietro, dove la strada d’accesso al paese, in seguito a uno smottamento, è chiusa da 4 anni.