mercoledì,Febbraio 19 2025

Bruni (ex assessore all’Ambiente) bacchetta Miceli: «Il 77% di raccolta differenziata a Vibo è merito nostro»

Continua il botta e risposta a distanza tra ex amministratori e componenti della nuova giunta. Per l'esponente del coordinamento cittadino di Forza Italia «a otto mesi dall’insediamento si attende ancora una vera programmazione per il settore»

Bruni (ex assessore all’Ambiente) bacchetta Miceli: «Il 77% di raccolta differenziata a Vibo è merito nostro»
Da sinistra, l'attuale assessore all'Ambiente Marco Miceli e l'ex assessore Vincenzo Bruni

Vincenzo Bruni, già assessore all’Ambiente durante l’amministrazione Limardo, oggi componente del coordinamento cittadino di Forza Italia, guidato da Carmen Corrado, in un comunicato stampa critica l’operato dell’attuale assessore all’ambiente Marco Miceli che nei giorni scorsi ha annunciato l’aumento della percentuale di raccolta differenziata a Vibo Valentia. Per l’ex assessore, il suo successore «celebra il raggiungimento del 77% di raccolta differenziata, ma omette di dire che questa percentuale è scontata, anzi il minimo con il nuovo capitolato così impostato, perché ottenuta grazie alla drastica riduzione della raccolta dell’indifferenziato a due sole volte al mese». Per Vincenzo Bruni «i dati vanno letti in maniera diversa e non come li celebra ed espone l’Assessore».

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Al riguardo il componente del coordinamento cittadino di Forza Italia pone a Miceli un interrogativo: «Non avendo noi contezza dei dati, le quantità di rifiuto differenziabile sono aumentate? Altrimenti il problema sarebbe tutt’altro e molto serio». Punta poi l’indice sulla nuova organizzazione del servizio «gestito – rimarca – con evidente disorganizzazione. Invece di essere pianificata per quartieri, con una progressiva implementazione e un’adeguata campagna informativa, è stata imposta in modo improvviso su tutto il territorio – sottolinea Vincenzo Bruni – nonostante i sei mesi di tempo disponibili dall’avvio del cantiere. Sarebbe stato più efficace coinvolgere i residenti attraverso incontri pubblici con la presenza della parte politica, della ditta incaricata e dei tutor ambientali, che avrebbero potuto illustrare i benefici del nuovo sistema e rispondere ai dubbi. Peraltro, questa attività – prosegue – era già prevista gratuitamente nel progetto tecnico del gestore».

A parere dell’ex assessore all’Ambiente i meriti vanno «alla precedente amministrazione, oggi seguita in piena continuità. La decisione politica di ridurre l’indifferenziato si è rivelata vincente e attuabile, portando benefici ambientali ed economici, con la concreta prospettiva di una nuova riduzione della TARI dopo quella già effettuata nel 2024». «Tuttavia, le poche modifiche apportate dalla nuova amministrazione al servizio si sono rivelate dannose per i cittadini», denuncia Bruni che ne elenca alcune, a partire da quello che definisce un insensato cambio della raccolta settimanale della carta con quella del vetro. «I dati – spiega – dimostrano che le frazioni più prodotte dalle utenze domestiche, escluse l’organico, sono plastica e carta, seguite dal vetro. Anche uffici e studi professionali generano principalmente carta, ed è su questa base che era stato strutturato il capitolato d’appalto (art. 26). Ora, però, si assiste a un accumulo di carta non raccolta lungo le strade il martedì. Certo, il vetro pesa di più e migliora la percentuale di raccolta differenziata, ma ciò non può avvenire a discapito delle reali esigenze dei cittadini».

Altra criticità che evdienzia è rappresentata dall’eliminazione della raccolta nei giorni festivi: «Tuttavia – dice – il servizio è già pagato dai cittadini attraverso la Tari e la sua sospensione è una violazione del capitolato di gara. Paradossalmente, viene presentata come una “miglioria” dall’azienda, quando in realtà comporta un evidente disservizio». E ancora: «Il mistero delle telecamere di videosorveglianza. Che fine hanno fatto – si domanda Vincenzo Bruni – le 12 telecamere installate con il precedente appalto? E che dire delle 4 telecamere rubate nel Parco Urbano, mai sostituite, con conseguente aumento dei danni alle strutture?».

L’ex assessore all’Ambiente parla infine di «incoerenza dell’assessore “paladino”, che quando era all’opposizione si presentava come sostenitore del Plastic Free e della tutela ambientale, salvo ora autorizzare (forse senza nemmeno rendersene conto, il che sarebbe ancora più grave) la rimozione dei cestini in acciaio a quattro scomparti – costati 660 euro l’uno – destinati alla raccolta differenziata (indifferenziato, carta, plastica e vetro) nei punti più frequentati della città. Al loro posto sono stati installati contenitori in plastica per il solo indifferenziato, per di più nemmeno saldamente ancorati al suolo».

«A otto mesi dall’insediamento – conclude l’esponente di Forza Italia -, continuiamo ad attendere una vera programmazione politica per il settore Ambiente e una chiara definizione degli obiettivi da raggiungere. La speranza è che, almeno in futuro, le decisioni non vadano a discapito dei cittadini».

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