giovedì,Febbraio 20 2025

Gli alberi di Vibo attendono la sentenza, il Wwf: «Prima vengono indeboliti dai lavori e poi devono essere abbattuti»

L’associazione ambientalista richiama l’attenzione sui pini di piazza Salvemini: «La loro sorte sembra segnata dopo che le radici sono state danneggiate dall’intervento di riqualificazione urbanistica»

Gli alberi di Vibo attendono la sentenza, il Wwf: «Prima vengono indeboliti dai lavori e poi devono essere abbattuti»
I pini di piazza Salvemini con le radici esposte a causa dei lavori

I lavori di rigenerazione, certo. La città che si rinnova, d’accordo. Ma alla sorte dei “vecchi” gli alberi chi ci pensa? È questo, in sintesi, il concetto attorno a cui ruota la riflessione del Wwf Vibo, che richiama l’attenzione, in particolare, sui pini che resistono (probabilmente ancora per poco) in piazza Solimeni, davanti al Consorzio agrario, in attesa che venga presa una decisione sul loro destino legato all’intervento di riqualificazione in atto, i cui lavori sono però, proprio per questi, al momento sono fermi.

Gli alberi già abbattuti

«Da un po’ di tempo a questa parte – si legge in una nota di Wwf Vibo Valentia /Vallata dello Stilaro – alcuni episodi hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica vibonese il problema della tutela del verde cittadino, a cominciare dall’abbattimento del grande Cedro dell’Himalaya che da decenni abbelliva piazza Municipio. Il vetusto esemplare – lo ricordiamo – venne eliminato in seguito all’ evidente inclinazione che si verificò in coincidenza con alcuni lavori per il progetto della nuova piazza, tant’è che la caduta definitiva venne temporaneamente fermata dal posizionamento di alcuni blocchi di cemento a mo’ di contrappeso. Dopodiché non ci volle molto al perito agronomo, nominato ad hoc, per decretare che ormai la sorte del cedro era già segnata, dando il via al taglio, prima di procedere alla piantagione di un altro cedro, di più modeste dimensioni».

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A questo abbattimento, ricorda l’associazione ambientalista, «seguì l’eliminazione di alcuni Pini domestici su viale Affaccio, anche questa in seguito ad una perizia dell’agronomo, successiva alla caduta di un esemplare e anche in questo caso in coincidenza con dei lavori in corso».

Ora è la volta dei pini in piazza Salvemini

«Adesso – prosegue la nota – gli occhi sono puntati sui Pini domestici di Piazza Salvemini, davanti al Consorzio Agrario, nei pressi dell’Ospedale (dove già alcuni alberelli di Pruno Mirabolano hanno fatto una misera fine). L’amministrazione comunale, giustamente, si dice preoccupata per la stabilità di quegli alberi, per cui è facile immaginare che ci sarà l’ennesimo incarico ad un professionista che, molto probabilmente, verificherà che anche stavolta i Pini sono instabili e quindi pericolanti a causa dei danni riscontrati alle radici, decretandone la fine. Del fatto però che il terreno circostante sia stato precedentemente asportato e che le stesse radici di quegli alberi siano state danneggiate nel corso dei lavori per la realizzazione della nuova Piazza (per come dimostrano le foto di questi giorni e il confronto con le immagini di Google Earth), nessuno dice niente. Insomma siamo costretti, nostro malgrado, a constatare troppe strane “coincidenze”, per cui prima si eseguono dei lavori finalizzati ai nuovi progetti della cosiddetta “riqualificazione urbana” e poi, guarda caso, a farne le spese sono sempre gli alberi piantati lì da decenni a questa parte: una sorta di cronaca di una morte annunciata».

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Una situazione che secondo Wwf Vibo «stride palesemente con le lodevoli iniziative e l’impegno innegabile dell’assessore all’Ambiente Miceli per piantare nuovi alberelli mediante il coinvolgimento di associazioni e della società civile».

«Facciamo nostri la delusione e il rammarico di molti cittadini e associati – concludono -, pur continuando ad auspicare, da parte dell’amministrazione in carica, l’adozione di un piano generale che porti ad un incremento sostanziale del patrimonio arboreo della città, con il censimento di tutte le aree idonee per la piantagione di specie adatte e secondo il criterio della compatibilità con il clima e le situazioni logistiche delle aree prescelte. Naturalmente senza mettere a rischio l’incolumità delle persone e senza danni per le strutture. Ciò che però risulta poco comprensibile è come si possano spendere fior di quattrini per vari progetti di restyling urbano, per perizie dall’esito quasi scontato, mentre non si riescono a trovare i fondi necessari per piantare molti più alberi, e, con essi, alimentare la speranza di una Vibo più verde e più vivibile».

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