Salvata dalla Guardia di finanza di Vibo, la tartaruga Golia ritorna nel suo mare – Video
L’esemplare di notevoli dimensioni aveva ingerito numerosi frammenti di plastica e andava incontro a morte certa senza l’aiuto dei militari e degli operatore del Centro di recupero Mare di Montepaone
L’equipaggio di un’unità guardacoste della Stazione navale della Guardia di finanza di Vibo Valentia, nell’ambito di una perlustrazione delle acque del golfo di Gioia Tauro, ha scorto in mare una tartaruga di notevoli dimensioni, che si muoveva debolmente fra le onde. Non è la prima volta che i militari dei reparti navali della Guardia di Finanza che operano in Calabria si imbattono in esemplari del genere, quindi, agli occhi dei finanzieri il comportamento della tartaruga è parso degno di attenzione e segno di un animale sofferente, in gravi difficoltà. Fermato il guardacoste e messo a mare il battello di servizio i militari, si sono avvicinati alla creatura e hanno constatato che essa era evidentemente in sofferenza, decidendo quindi di recuperarla per cercare di portarle soccorso. I finanzieri hanno quindi prontamente attivato la rete regionale di spiaggiamento, chiamando l’Asp di Vibo Valentia e il Centro di recupero Marine animal rescue effort (Mare) di Montepaone i cui operatori sono intervenuti e hanno preso in consegna la tartaruga, un esemplare lungo oltre un metro e di 54 chilogrammi di peso e, presumibilmente, di altrettanti anni di vita, verificando una grave subocclusione gastrica, cagionata dall’ingestione di numerosi frammenti di plastica che l’avrebbe sicuramente portata al decesso in tempi brevi, senza assistenza. L’animale è stato sottoposto ad un attento trattamento terapeutico da parte del veterinario e degli operatori del centro di recupero e in poco più di un mese e mezzo ha recuperato la piena vitalità e la capacità di essere restituito al proprio ambiente naturale.
Finalmente pochi giorni fa la tartaruga, un notevole esemplare maschio della specie Caretta Caretta, al quale è stato dato il nome “Golia” in ragione della dimensione, dell’esuberanza e della tenacia dimostrati in un’opera di recupero che forse non sarebbe stata possibile nel caso di un esemplare più debole, è stata riportata e liberata in acque prossime a quelle ove era stato effettuato il salvataggio. Il veterinario che ha seguito il recupero della tartaruga e gli operatori scientifici di Mare Calabria si sono presi cura della creatura fino alla sua liberazione da bordo della stessa unità navale del Corpo che aveva salvato la tartaruga. Golia, ripreso contatto con evidente soddisfazione, con il proprio ambiente vitale, ha preso a nuotare sempre più sicuro nelle consuete acque del Tirreno e, dopo aver inizialmente indugiato nei pressi dell’unità navale dei suoi soccorritori, si è finalmente allontanato a fior d’acqua, spinto con vigore dalle proprie pinne natatorie. L’attività dei finanzieri di mare, assieme a quella indispensabile degli operatori, ha consentito di salvare un esemplare di una specie che ormai di comune, nelle acque nazionali, ha solo la denominazione, appartiene a un genere in via di estinzione che è dovere di tutti salvaguardare e difendere. I militari del Corpo che operano sul mare sono consci di questa responsabilità e in questo caso come in altre occasioni, non si sottraggono all’imperativo di intervenire a salvaguardia delle risorse naturali e a tutela della fauna marina.