Acqua sporca a Ricadi e lungo la costa, il comitato torna all’attacco
Per i cittadini, nonostante le rassicurazioni di Sorical e i provvedimenti dei Comuni, l’emergenza «non è affatto finita»
Da molti mesi nel comune di Ricadi, e nello specifico a Santa Domenica, le condizioni dell’acqua sono causa di gravi disagi per i residenti. Di recente, l’esasperazione della popolazione, ha fatto si che si costituisse un comitato spontaneo per esternare il disagio e sollecitare interventi risolutivi. In questi mesi molte sono state le iniziative ad iniziare dalla presentazione di un esposto, corredato da oltre 1400 firme, alla Procura della Repubblica,alla Prefettura, all’Asp, alla Regione, alla Sorical, ai ministri dell’Ambiente e della Salute, al Comune di Ricadi, al Corpo Forestale dello Stato, al Noe, ai Nas e vari altri.
A tornare nuovamente sulla questione è ora lo stesso comitato spontaneo di cittadini costituitosi nei mesi scorsi chiarendo che «a seguito della protesta le condizioni dell’acqua sono in parte migliorate ma il problema rimane. Anche se a fasi alterne, l’acqua continua a destare serie preoccupazioni in quanto giunge in molte case ancora sporca e maleodorante. Il Comune di Ricadi, nonostante le proteste del comitato e l’invito alla prudenza, appena ottenute le prime analisi “negative”, ha deciso di revocare l’ordinanza di divieto all’utilizzo dell’acqua per fini potabili».
Acqua sporca a Ricadi, il Comitato al Comune: «Si riattivino i pozzi»
Ciò che rileva però il comitato è il fatto che la revoca si presenti come “parziale”, in quanto «è stranamente e incomprensibilmente rimasta in vigore l’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua dall’unica fontana pubblica esistente a Santa Domenica nella centralissima piazza Roma. La stessa fontana, precedentemente sigillata per motivi precauzionali continua a rimanere chiusa e i prelievi dell’acqua per le analisi di routine, che abitualmente venivano effettuati da questa fontana, anche in considerazione che la stessa è collegata alla rete idrica e attigua alle abitazioni, oggi vengono effettuati all’uscita del serbatoio comunale mascherando, se mai ce ne fossero, eventuali problemi sulle condutture».
Per i cittadini si è di fronte ad «uno scarico di responsabilità – tra Sorical e Comuni – che negli ultimi tempi ha caratterizzato gli interventi di quanti hanno ruolo nella vicenda forse nel vano tentativo di convincere i cittadini che nelle loro case sgorga acqua minerale, ma la verità, per come è a tutti noto, è ben diversa. L’emergenza idrica, nonostante il responso delle analisi, non è finita. Lo dicono i fatti e soprattutto la qualità dell’acqua. Alla luce di ciò le richieste avanzate, più volte, al comune dal comitato civico appaiono, più che mai, legittime e attuali. Il Comune di Tropea che pure, giorni addietro, aveva revocato l’ordinanza di consumo dell’acqua potabile, con grande senso di responsabilità, è tornato sui propri passi e ha reintrodotto il divieto sull’intero territorio comunale. Il Comune di Joppolo, nonostante le rassicurazioni di SoRiCal, ha deciso di mantenere in vigore l’ordinanza emanata a giugno. I cittadini di Nicotera, i quali condividono, per gran parte, la stessa fonte sono sul piede di guerra e lamentano i medesimi problemi riscontrati, anche in questi giorni, dalla popolazione di Santa Domenica. Riteniamo che sia giunta l’ora di dare risposte certe ai cittadini i quali hanno il diritto di sapere perché, nonostante le analisi ne decretano la purezza, l’acqua spesso continua a giungere nelle case sporca e fetida. I cittadini hanno diritto di sapere se la responsabilità è imputabile alla fonte o alle condotte di distribuzione per come sostiene Sorical e soprattutto hanno diritto di sapere cosa si intende fare in concreto per risolvere definitivamente il problema».
Acqua sporca a Nicotera, la Sorical interviene sui filtri del Medma
Quindi le conclusioni: «riteniamo sia giunto il momento di accogliere le proposte, più volte, avanzate da questo comitato. Ribadiamo, tra l’altro, che è necessario effettuare, a brevissimo, una serie di analisi straordinarie che vadano oltre le analisi di routine al fine di scartare eventuali ulteriori rischi per la salute e contemporaneamente effettuare uno screening sulla rete idrica comunale e soprattutto é necessario, vista la straordinarietà del momento, effettuare più campionamenti nei vari rioni e non limitarsi ad un controllo al serbatoio che potrebbe inficiare il reale esito delle analisi. Riteniamo infine che sia necessario fare chiarezza anche sulla presenza, registrata mesi addietro nei pressi dello scarico del depuratore di S. Nicolò, di mercurio e metalli pesanti al fine di comprenderne la provenienza».