Le meraviglie della Secca di Sant’Irene nelle foto del sub che l’ha immortalata per l’evento Unesco di Tropea
Giovanni Laganà ha documentato con immagini suggestive un’immersione al largo della Costa degli Dei: «Luogo meraviglioso che va raccontato anche con il cuore e la passione»
Ad arricchire la già suntuosa offerta culturale del recente evento targato Unesco che si è tenuto a Tropea nell’ex monastero di Santa Chiara, dal titolo “Tropea: I ventiquattro casali tra mare e terra”, hanno contribuito gli scatti fotografici di un sub esperto, Giovanni Laganà, che ha documentato con immagini suggestive un’immersione al largo della Costa degli Dei, sulla Secca di Sant’Irene.
«Proprio qui – racconta Laganà – in pieno Parco Marino Regionale, a cinque miglia nord dal porto di Tropea, mi sono immerso per 60 minuti nel corso dei quali, con l’ausilio della mia fotocamera, sono riuscito a catturare gli scatti che hanno chiuso l’evento promosso dal Club per l’Unesco di Tropea, senza fare ricorso, come non sono abituato a fare, all’ausilio del web». Un modo per sottolineare che la Costa degli Dei è uno scrigno che, se hai l’opportunità di aprire, contiene meraviglie che aspettano solo di essere ammirate e magari, come in questo caso, catturate dall’obiettivo di una macchina fotografica subacquea.
Abilitato dal 2018 alle immersioni profonde (80 mt), nel 2021 Laganà è stato chiamato dal commissario tecnico della Nazionale di videofotografia subacquea come Istruttore nell’ambito di alcuni seminari rivolti ai selezionati della squadra che parteciperà, quest’anno, ai mondiali in Portogallo.
«La tutela del patrimonio naturalistico, soprattutto quello marino, è uno degli obiettivi della mia vita – racconta -. Cerco di perseguirlo attraverso la fotografia subacquea, che pian piano ha acquisito spazio dentro l’anima dando enfasi ad una vena artistica funzionale per comunicare in modo diverso con il resto del mondo. Ho Iniziato così anche a scrivere, per divulgare, attraverso immagini e testi, quell’universo sottomarino che, molto spesso, è sconosciuto ai più».
Al centro della sua passione c’è il Mediterraneo, in particolare quello che bagna Calabria e Sicilia. «Nell’ambito dell’evento Unesco a Tropea – spiega – attraverso un viaggio virtuale composto da immagini e suoni, ho cercato di congiungere i fondali siciliani con quelli calabresi da Marettimo a Capo Cozzo. Le foto che Il Vibonese mi dà l’opportunità di mostrare sono il frutto dell’immersione sulla Secca di Sant’Irene, luogo magnifico che non ha pari e che va raccontato anche con il cuore, non solo con la luce che filtra attraverso l’obiettivo».