Depuratore consortile a Pizzo, Adesione democratica: «Se ne discuta in un consiglio ad hoc»
Il sodalizio sollecita maggioranza e opposizione a intraprendere una via comune per la risoluzione di un’annosa questione che si ripercuote sulla qualità del mare e sul turismo
Il tema del depuratore consortile agita le acque a Pizzo. A prendere la parola, l’associazione politica “Adesione democratica” che interviene dopo le polemiche, anche a mezzo stampa, tra maggioranza e opposizione. In particolare, “Domani è oggi” aveva accusato il sindaco e la sua compagine di aver disertato l’incontro con i consiglieri regionali Francesco De Nisi e Antonio Lo Schiavo sulle problematiche ambientali e, in particolare, sulla ricerca di fondi che possano consentire di rendere finalmente operativo il depuratore consortile mai entrato in funzione. Un’accusa a cui il primo cittadino aveva replicato in maniera piccata, parlando di «becere strumentalizzazioni».
In tale contesto s’inserisce l’intervento del sodalizio che sottolinea di aver inviato una pec al protocollo del Comune di Pizzo, indirizzata alla maggioranza e anche all’opposizione. Nell’atto, “Adesione democratica” propone la convocazione di «un consiglio comunale sul tema del depuratore consortile e la tutela del mare, aperto alla partecipazione di tecnici competenti, di assessori regionali sensibili all’argomento nonché ai sindaci delle città consorziate per la realizzazione del depuratore (oltre al comune di Pizzo, il comune di Francavilla e Curinga)».
Al contempo il gruppo consiglia di valutare la possibilità di istituire una Commissione consiliare permanente sulla questione “Depuratore consortile e tutela del mare”. «L’impianto- rimarca Adesione democratica – realizzato nel 2009 non è mai entrato in funzione in questi 15 anni, determinando così, una situazione di criticità ambientale con evidenti danni al nostro mare e conseguentemente al turismo. Dal canto nostro, come componente politica extra consiliare, possiamo solo avanzare proposte alle istituzioni, pertanto sarà compito loro (della maggioranza e dell’opposizione) ritenere se accogliere o rigettare la nostra proposta». Il gruppo ha infine fatto sapere che, al fine di sensibilizzare e informare la comunità napitina sui temi sociali e politici, promuoverà dei “consigli popolari”. Un modo, sostengono, per stare tra e con i cittadini, renderli partecipi e ascoltare le criticità che quotidianamente vivono.