sabato,Novembre 23 2024

La vergogna dei rifiuti abbandonati lungo le strade vibonesi, Calzone (Wwf): «I Comuni possono costringere Anas e Provincia a intervenire» – Video

Il delegato regionale dell’associazione ambientalista denuncia: «Degrado morale e civile che trova sponda nell’immobilismo degli enti»

La vergogna dei rifiuti abbandonati lungo le strade vibonesi, Calzone (Wwf): «I Comuni possono costringere Anas e Provincia a intervenire» – Video

«Ho accompagnato in questi giorni sei ragazzi, provenienti da diverse regioni italiane lungo la costa vibonese e, più volte, ho cercato di distogliere la loro attenzione dai rifiuti abbandonati». La vergogna dei rifiuti abbandonati ai bordi delle strade vibonesi la proviamo (quasi) tutti, tranne probabilmente qui quei rifiuti li disperde, segno di un «degrado morale e civile» che non riguarda solo la Calabria, ma poco importa. A denunciare con amarezza questo scempio continuo è Angelo Calzone, delegato regionale del Wwf Calabria che punta il dito non soltanto contro i “lordazzi”, ma anche contro gli Enti pubblici che spesso non intervengono adottando il collaudato sistema dello scarica barile.

«Complici del degrado – afferma in una nota – sono anche che quelle amministrazioni pubbliche o a partecipazione pubblica proprietarie o concessionarie delle strade che nulla fanno per rimuovere questo scempio (anzi spesso si procede allo sfalcio dell’erba delle scarpate e si lasciano in bella mostra i rifiuti, senza raccoglierli). È possibile che chi dovrebbe per legge provvedere a rimuovere i rifiuti dalla provinciale per Triparni o sulla statale che da Vibo porta a Pizzo o, ancora, sul tratto di strada che dalla stazione di Vibo Pizzo porta a Vibo Marina e via discorrendo (l’elenco sarebbe lungo) non provi un po’ di vergona e non abbia un sussulto di dignità, davanti allo spettacolo indecoroso di rifiuti di ogni sorta, sparsi lungo i margini delle arterie principali (provinciali e statali) che percorrono il territorio del comune di Vibo Valentia?».

Secondo il delegato del Wwf, le responsabilità maggiori sono di «Anas e Provincia di Vibo Valentia», con i Comuni che «hanno il potere di farsi sentire», ma restano silenti.

«È noto oramai a tutti – spiega – che: i rifiuti abbandonati ai margini della strada sono rifiuti urbani e come tali debbono essere gestiti; l’art. 198 del Tua sancisce la competenza dei Comuni per la raccolta, il trasporto e l’avvio a smaltimento e che l’art.14 del codice della strada prevede a carico degli enti proprietari e dei concessionari la manutenzione ma anche la pulizia delle strade e delle loro pertinenze; la giurisprudenza ammnistrativa ha più volte stabilito che nei casi in cui si accertino abbandoni di rifiuti a carico di ignoti su tratti stradali appartenenti ad enti proprietari diversi dai comuni si deve fare riferimento agli obblighi derivanti dall’ art. 14 del Codice della Strada e richiedere all’ente proprietario di rimuovere i predetti rifiuti sostenendone i relativi costi. Stessa cosa vale per i concessionari di tratte stradali (cons. di stato sez. II 27 ottobre n. 7189)».
Qui entra in gioco il ruolo dei Comuni, che «possono emettere Ordinanza sindacale ex art. 192 dlgs 152/06 di rimozione dei rifiuti abbandonati e ripristino dello stato dei luoghi nei confronti degli autori dell’abbandono e dei proprietari o dei titolari di diritti reali o di godimento delle aree in cui è avvenuto l’abbandono quando quest’ultimi abbiano tenuto un comportamento omissivo imputabile a titolo di colpa, come accade, per esempio, quando gli stessi non ottemperano all’obbligo di pulizia della strada o delle pertinenze, come previsto dall’ art. 14 del codice della strada».

«In caso d’ inottemperanza – aggiunge – i Comuni possono provvedere in danno del proprietario della strada e del concessionario». Secondo Calzone, quindi, «il Comune di Vibo Valentia e tutti gli altri Comuni che versino in situazioni simili, davanti a un atteggiamento dilatorio e inconcludente della Provincia e dell’Anas (che non hanno scusanti perché queste attività devono essere programmate e adeguatamente finanziate per tempo) non devono e non possono trincerarsi dietro questioni di “competenza” o peggio continuando a prendersela con gli “incivili”, lasciando le strade che percorrono ogni giorno migliaia di turisti e di cittadini in uno stato di vergognoso degrado non più tollerabile».

«È inutile aspettare che l’Anas e la Provincia si decidano a fare il loro dovere – conclude -, occorre agire, cominciando a emettere per lo meno quegli atti ammnistrativi che la legge consente di utilizzare per rimuovere l’inerzia degli altri enti (e trattando il problema come questione di ordine e sicurezza pubblica). Per una volta forse è necessario che si incominci dall’alto con un segnale concreto di cambiamento. Forse per cambiare le cose, come sempre, occorre dare prima l’esempio»

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