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Nido di tartaruga marina scoperto e messo in sicurezza a Santa Domenica di Ricadi. Legambiente: «Non accadeva da molti decenni»

L’entusiasmante ritrovamento è avvenuto nell’ambito del progetto “Life Turtlenest”, volto a proteggere le Caretta caretta dalle numerose minacce per i siti di nidificazione del bacino del Mediterraneo occidentale

Nido di tartaruga marina scoperto e messo in sicurezza a Santa Domenica di Ricadi. Legambiente: «Non accadeva da molti decenni»

È un ritrovamento dall’alto valore scientifico e territoriale quello fatto sulla spiaggia di Formicoli, a Santa Domenica di Ricadi, dove il locale circolo di Legambiente ha scoperto e messo in sicurezza un nido di tartaruga marina (Caretta caretta) nell’ambito del progetto “Life Turtlenest”, volto a proteggere i nidi delle tartarughe marine nel Mediterraneo Occidentale. Un evento di grande rilevanza in quanto, come spiega in un comunicato il circolo Legambiente Ricadi, «sulle spiagge del litorale ricadese e nelle spiagge immediatamente confinanti non è mai stato attestato alcun ritrovamento da molti decenni». 

Le spiagge della zona, infatti, erano ritenute inadatte alla nidificazione a causa dell’elevato carico antropico, del consumo intensivo di suolo e dell’alta affluenza di bagnanti. Queste condizioni, unite alla trasformazione dei luoghi, hanno reso la costa un habitat generalmente sfavorevole per la deposizione delle uova. Nonostante ciò, alcune spiagge di Ricadi mantengono ancora le caratteristiche necessarie per accogliere i nidi

Le uova scoperte a Santa Domenica di Ricadi

«Le tartarughe marine, dopo aver raggiunto l’età riproduttiva, ritornano spesso nel luogo in cui sono nate per deporre le uova, trovando però spesso un ambiente profondamente cambiato – ha sottolineato il circolo Legambiente Ricadi -. Tuttavia, queste creature dimostrano una straordinaria caparbietà nel riprendersi i propri spazi». Il resto è stato fatto dai volontari del circolo che, negli ultimi due mesi, ha intensificato il monitoraggio delle spiagge, utilizzando anche droni e promuovendo attività di sensibilizzazione rivolte a cittadini, stabilimenti balneari e amministrazioni locali. 

«Questo impegno sta iniziando a dare i primi frutti – si legge -. Il ritrovamento del nido è avvenuto grazie alla collaborazione dei gestori del lido “Piccolo Paradiso” e alle segnalazioni di alcuni cittadini. Purtroppo, il nido era stato parzialmente danneggiato da alcuni bambini che, giocando sulla spiaggia, avevano involontariamente distrutto alcune uova. Dopo un primo intervento di messa in sicurezza da parte dei gestori del lido, l’area è stata recintata e sorvegliata dai volontari di Legambiente fino all’arrivo del personale autorizzato per la gestione della situazione».

In questo sforzo, Legambiente collabora con l’associazione Caretta Calabria Conservation, che vanta una lunga esperienza nel monitoraggio delle coste reggine. Considerando la posizione del nido, situato vicino a una pedana di accesso a una spiaggia molto frequentata e quindi a rischio, si è deciso di traslocarlo in un’area più sicura in attesa della schiusaSono state recuperate 78 uova integre, mentre altre sono risultate compromesse a causa della manomissione accidentale.

Nei giorni scorsi un’altra tartaruga avverava tentato di nidificare sulla spiaggia di Santa Maria di Ricadi, ma il disturbo causato dall’eccessiva curiosità dei bagnanti l’ha costretta a ritornare in mare. «Questi episodi testimoniano la necessità ed importanza dell’impegno nelle attività di sensibilizzazione di residenti e turisti e, soprattutto, di costruire una positiva collaborazione con i gestori dei lidi ed il loro personale, impegno assunto dal Circolo Legambiente Ricadi e che, grazie alla continuità dell’azione di soci e volontari di Legambiente, produrrà frutti concreti».

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