Vibo Marina, il fosso Antonucci è una palude di fogna: acqua nera e stagnante. La rabbia dei residenti: «Costretti a barricarci in casa» -Video
Con la foce del torrente insabbiata i liquami ristagnano emanando un odore nauseante e inquinando l’ambiente circostante. «Abbiamo fatto svariate segnalazioni nel corso degli anni, purtroppo non è servito a nulla»
Non ne possono più residenti e villeggianti nel quartiere Pennello di Vibo Marina: il fosso Antonucci è un vicino di casa scomodo e pericoloso. Le acque, o meglio i liquami, ristagnano oramai da anni a causa della foce occlusa dalla sabbia. In un certo senso meglio così, altrimenti quella melma arriverebbe in mare. Ma per chi vive lungo le sue sponde è un vero e proprio incubo, con una fogna a cielo aperto che langue sotto casa. Una situazione che, fanno sapere i cittadini, è stata segnalata svariate volte alle autorità locali senza però una risoluzione definitiva del problema. «I nostri politici vengono qua prima delle votazioni, fanno finta di guardare, fanno foto, prelevano qualche campione ma poi tutto rimane come prima, anzi, peggio» commenta una signora originaria di Vibo che proprio in questa zona trascorre i mesi estivi.
Una distesa verde (in superfice) e melmosa occupa il fosso – che si trova peraltro non molto distante rispetto al torrente Sant’Anna, altro corso d’acqua a lungo deturpato dall’inquinamento – intrappolando ogni genere di rifiuti, compreso un pallone che qualche ragazzino è stato costretto a salutare anzitempo. «È un grande schifo e nessuno fa niente – commenta un’altra signora -. Io abito proprio di fronte al torrente e la puzza purtroppo ce l’ho in casa». E ancora: «Anni fa c’era un rigagnolo d’acqua che scendeva: acqua lucida, pulita. Adesso l’acqua è nera, sembra catrame e la puzza è nauseante. Il caldo poi non fa che amplificare la situazione che diventa invivibile». Un paradiso per gli insetti, a cominciare dalle zanzare, che da queste parti abbondano.
Una bomba a rischio deflagrazione verso il mare in caso di alluvione o piogge particolarmente intense, anche perché non è raro che le acque reflue che, come spiegano i residenti, in alcune occasioni finiscano direttamente nel torrente dai pozzetti fognari. «Gli sversamenti continuano di giorno e di notte, abbiamo bambini che giocano qui, abbiamo persone disabili che vivono in condizioni di allettamento e che sono costrette a rimanere chiuse in casa per non andare incontro a possibili infezioni trasportate dalla numerosissime zanzare. Questo posto è completamente abbandonato. Siamo assediati da topi, scarafaggi e animali vari oltre a dover sopportare costantemente l’odore di fogna. E purtroppo dobbiamo restare barricati in casa».