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Mare verde “rovina-vacanze”, l’Arpacal conferma: proliferazione anomala di alghe monocellulari non tossiche

La “colpevole” è la pyramimonas, visibile solo al microscopio ma capace di colorare l’acqua quando si riproduce in gran quantità. Ma la causa di tutto sono sempre gli scarichi di fertilizzanti che si riversano sotto costa e innescano il fenomeno

Mare verde “rovina-vacanze”, l’Arpacal conferma: proliferazione anomala di alghe monocellulari non tossiche
Il mare verde colorato dall'alga monocellullare Pyramimonas (a destra, vista al microscopio)

«La particolare colorazione verde di alcuni tratti di mare segnalata in località della costa tirrenica, in modo particolare nel lametino, è dovuta alla presenza di una microalga non tossica: la pyramimonas». Per l’ennesima volta il responso dell’Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, è lo stesso: nessun pericolo per la salute umana, ma – diciamolo – tanto schifo. La fioritura algale sta colorando (e rovinando) di verde le vacanze di tanti calabresi e turisti che da Pizzo a Lamezia devono fare i conti un mare quasi fosforescente che, nonostante il caldo, non invita proprio a tuffarsi.

«Il personale tecnico, a bordo del laboratorio mobile esegue i campionamenti anche nei giorni festivi – si legge nella nota dell’Apacal -. Grazie alla struttura del laboratorio, munito di un microscopio che consente anche ad un osservatore esterno di vedere “in tempo reale” ciò che viene esaminato, i campioni di acqua marina vengono prelevati ed esaminati immediatamente direttamente sul posto. I primi risultati, che vengono ottenuti generalmente in circa un’ora e mezza, hanno consentito di individuare la microalga in questione. Un ulteriore prelievo di acque marine viene naturalmente effettuato – in contemporanea – per l’esecuzione delle opportune analisi microbiologiche, risultate, fino a questo momento, in tutti i casi, conformi ai parametri batteriologici».

Insomma acque balneabili ma verdi. In alcuni casi verdissime. Il fenomeno non certo nuovo, quest’anno è particolarmente intenso, a causa del periodo e dell’ondata di caldo che non accenna a mollare la presa. Ma la colpa, comunque, è sempre delle attività umane che riversano in mare, attraverso i fertilizzanti, una quantità eccessiva di nutrienti

«Le ulteriori indagini dei parametri chimici – spiega infatti l’Arpacal – vengono effettuate per accertare la tipologia e la quantità di nutrienti, come azoto e fosforo, correlati, in uno con le temperature del mare che sono in questo periodo certamente più alte della media e alla grande luminosità delle giornate estive, alla crescita eccezionale di alghe». Nutrienti che «che funzionano come una sorta di concime per le alghe, determinando la loro fioritura e quindi la produzione di colore verdastro, reso più visibile nel Golfo di Sant’Eufemia, dalle correnti verso terra».

Come detto, la colorazione anomala è dovuta alla presenza di concentrazioni molto elevate di pyramimonas: «Si tratta di una microalga non tossica, organismo unicellulare, di colore verde, dalla forma ovoidale o piramidale, provvista usualmente di 4 flagelli apicali che le conferiscono motilità elevata. In determinate condizioni di elevata temperatura dell’acqua, scarso idrodinamismo e presenza di elevate concentrazioni di nutrienti che possono derivare da scarichi di natura antropica, questa microalga, che, per essere chiari, è sempre presente, anche se in quantità non percettibili, va incontro ad una elevata proliferazione conferendo all’acqua questa colorazione anomala».

Infine, rimarca Arpacal, il fenomeno è «correlato alla presenza di nutrienti che giungono nel mare attraverso i corsi d’acqua, dagli scarichi da terra, in quantità superiori a quanto l’ecosistema possa smaltirne per restare in equilibrio. È quindi un processo determinato senza dubbio, dalle attività umane. Altrettanto categoricamente dobbiamo tuttavia affermare che il fenomeno non è assolutamente dannoso per la salute umana».

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