Mare, i dati di Goletta verde: nel Vibonese 3 punti su 4 “fortemente inquinati”. Ma sono alla foce dei fiumi. E c’è anche il Sant’Anna
Per Legambiente risultati preoccupanti a Pizzo, Bivona e Ricadi. Si salva solo Briatico. Ma l’Arpacal contesta: «I prelievi fatti in quegli specchi d’acqua non riguardano la balneabilità»
È una vecchia querelle che si ripresenta ogni anno: da una parte Goletta verde di Legambiente (la stessa che assegna le bandiere blu), dall’altra l’Arpacal, l’agenzia della Regione Calabria. Goletta verde che effettua il suo consueto monitoraggio sull’inquinamento delle acque marine, effettuando però prelievi anche alla foce dei fiumi, specchi d’acqua dove per legge è vietata la balneazione; e la Regione che contesta proprio questo metodo, cioè campionare le acque in prossimità delle foci.
«Attraverso i nostri monitoraggi sono emersi dati che ci preoccupano, perché nonostante le attività poste in essere dalla Regione Calabria, abbiamo riscontrato che oltre la metà dei punti campionati in Calabria sono risultati inquinati o fortemente inquinati». Lo ha affermato, Anna Porretta, presidente di Legambiente Calabria, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio svolto, appunto da Goletta Verde. Ventiquattro i punti di campionatura, tra cui quattro nel Vibonese: Pizzo, foce dell’Angitola (risultato fortemente inquinato); Bivona, foce del torrente Sant’Anna (fortemente inquinato); Briatico, spiaggia Torretta, foce del torrente Murria (entro i limiti); Ricadi, località Turiano, foce del torrente Ruffa (fortemente inquinato).
Risultati che però hanno puntualmente sollevato le obiezioni di Arpacal, nella persona del commissario straordinario Michelangelo Iannone: «Un conto è parlare del mare e un conto della foce dei fiumi. Sono monitoraggi che noi facciamo già da tanti anni. Accetto l’analisi fatta da Goletta verde, ma va puntualizzato che i parametri batteriologici fuori norma sono stati riscontrati alla foce dei fiumi e in qualche punto a mare. La nostra parola d’ordine è tolleranza zero. I controlli che noi effettuiamo vengono svolti di concerto con guardia costiera, carabinieri, e non si fermano alla foce dei fiumi, ma risalgono a monte, e vanno a individuare le persone che versano sostanze nocive, attività industriali, e tanto altro».
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