venerdì,Giugno 28 2024

Ricadi, l’ingresso al paradiso è… un inferno: l’opposizione denuncia accessi alla spiaggia «indecenti e insicuri»

Pasquale Mobrici: «Oggi l'ennesimo incidente a Grotticelle. Poi per i disabili è tutto più difficile e pericoloso»

Ricadi, l’ingresso al paradiso è… un inferno: l’opposizione denuncia accessi alla spiaggia «indecenti e insicuri»
L’accesso spiaggia oggi

Con la stagione turistica alle porte, il capogruppo di opposizione Pasquale Mobrici interviene per “bacchettare” l’amministrazione di Nicola Tripodi sulle condizioni in cui versano gli accessi alle spiagge più gettonate di Capo Vaticano. «Abbiamo già raccontato dalle pagine di quesa testata, lo scorso anno, dello scandalo relativo all’accesso a mare in località “Petrario”, che un tempo era stato attrezzato per persone con disabilità o difficoltà motorie. Oggi invece riceviamo segnalazioni dell’ennesimo incidente verificatosi a Grotticelle alla rampa di accesso a mare per disabili, dove sistematicamente assistiamo a rovinose cadute». La rampa è stata realizzata soltanto l’anno scorso, «con un progetto controverso che abbiamo subito criticato per carenza progettuale – denuncia – e per un anomalo ribasso di oltre il 30 per cento in sede di gara di appalto che purtroppo non è stato escluso. La rampa – secondo l’opposizione – viola la normativa per l’accesso dei disabili e la circostanza l’avevamo denunciata sin dalla progettazione. Purtroppo, a distanza di quasi un anno, si ricorderà che i lavori sono stati fatti nel mese di luglio e nessun rimedio è stato adottato dall’amministrazione Tripodi. Nemmeno dopo i sinistri verificatisi l’anno scorso».

Oggi la situazione denunciata dall’opposizione è questa: «Troviamo anche il corrimano realizzato in tavole di carpenteria. Quasi a voler evidenziare il disprezzo e la mancanza di sensibilità nei confronti dei più deboli». Per Pasquale Mobrici di “Uniti per Ricadi” «non rimane che chiedere, tramite le pagine di questo sito di informazione, come mai nel Comune di Ricadi, il primo per numero di presenze turistiche in Calabria, non abbiamo un accesso pubblico al mare in condizioni di decenza e sicurezza».

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