Inquinamento, il Sant’Anna minaccia ancora Bivona. Lo Schiavo interroga Occhiuto: «La Regione che fa?»
Il consigliere regionale di opposizione presenta un’interrogazione a risposta scritta rivolta al governatore e sollecita interventi celeri per superare l’impasse che per ora non ha consentito il collettamento tra il torrente e il depuratore di Porto Salvo
Il torrente Sant’Anna è ancora libero d’inquinare il mare di Bivona e Vibo Marina. Continua lo stallo seguito al mancato collettamento del torrente al depuratore di Porto Salvo. Un’impasse amministrativa che vede protagonisti il Comune di Vibo, la Regione e il Corap, che gestisce il depuratore. La vicenda, com’è noto, riguarda la mancata deviazione del corso d’acqua nell’impianto depurativo sulla costa, come avviene ogni anno in prossimità dell’estate. Un rimedio efficace che consente di intercettare eventuali sversamenti dall’altro depuratore più a monte, quello in contrada Silica, destinati a finire nel Sant’Anna che poi sfocia a Bivona. Questa volta, però, anche a causa del cambio di competenze in seguito alla nascita di Arrical, l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria, tutto si è bloccato.
Sulla questione, che, oltre agli ovvi risvolti di tutela ambientale, angoscia soprattutto i vibonesi che frequentano la grande spiaggia di Bivona, ha presentato un’interrogazione il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, che chiede al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di rispondere in forma scritta a una serie di quesiti.
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Nella sua interrogazione, Lo Schiavo ricorda che «in data 24 aprile il Comune di Vibo Valentia ha formalizzato la richiesta di collettamento del fosso Sant’Anna al Corap, ma che l’ente consortile, allo stato in liquidazione, in data 17 maggio ha risposto di non poter procedere all’intervento in quanto non più gestore dell’impianto di Porto Salvo, essendo le competenze passate al nuovo Ente d’ambito previsto dalla legge, ovvero Arrical».
Alla luce di ciò, il consigliere regionale di centrosinistra chiede a Occhiuto «quali iniziative intende mettere in atto per supportare i soggetti coinvolti ai fini della risoluzione delle problematiche evidenziate; per quali motivi non si è ancora proceduto alla stipula di una convenzione tra il Comune di Vibo Valentia e l’ente subentrato al Corap nella gestione dell’impianto di depurazione di Porto Salvo; se sono state stanziate risorse e previsti interventi per sopperire al sottodimensionamento del depuratore di contrada Silica di Vibo Valentia (situazione che causa gli sversamenti nel torrente, ndr); quali ulteriori iniziative intende mettere in atto, nell’immediato, per mitigare i fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione della frazione Bivona alla foce del fosso Sant’Anna, considerando il concreto rischio di compromettere l’andamento dell’ormai imminente stagione estiva in quella località».
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Il 23 maggio scorso il Comune di Vibo Valentia ha incontrato i vertici di Arrical, Sorical e Corap, oltre ai dirigenti del Dipartimento ambiente e tutela del territorio della Regione, al fine di individuare una soluzione praticabile per il collettamento del fosso Sant’Anna, ma dalla riunione è emerso in sostanza un nulla di fatto. Da qui l’appello di Palazzo Luigi Razza alla Prefettura, affinché istituisca un tavolo tecnico e agisca da pungolo verso gli altri Enti coinvolti. Ma, ad oggi, all’orizzonte non si intravede ancora alcuna soluzione.