Acqua contaminata in tre frazioni di Vibo, revocata dopo oltre un mese l’ordinanza di divieto
Il lasso di tempo si è reso necessario per riportare i valori di potabilità nei parametri di legge. A Longobardi, Bivona e Triparni i disagi maggiori dopo quelli vissuti nella città capoluogo, a Vena ed a Piscopio
E’ stata revocata dal sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, l’ordinanza con la quale il 4 settembre scorso ha vietato l’uso dell’acqua a scopi potabili nelle frazioni di Triparni, Longobardi e Bivona. Oltre un mese, quindi, per far rientrare i valori nei parametri di legge. L’ordinanza era stata emessa a settembre poiché le analisi avevano riscontrato la presenza di batteri coliformi totali e per la piazzetta di Longobardi anche la presenza di enterococchi. “Gli uffici sono già al lavoro per individuare la causa e risolvere il problema. Siamo in attesa delle analisi di verifica nei punti in cui sono stati riscontrati i valori fuori norma e informeremo la cittadinanza – aveva fatto sapere il sindaco Maria Limardo – in maniera tempestiva sull’evoluzione della vicenda con l’auspicio di poter presto procedere alla revoca dell’ordinanza di divieto”. L’evoluzione della vicenda ha visto l’epilogo solo ieri con la revoca della precedente ordinanza dopo la comunicazione dei nuovi risultati sull’acqua ad opera dell’Arpacal e che sono stati poi acquisiti dall’Asp per essere trasmessi al sindaco. Per oltre un mese, dunque, i cittadini delle tre frazioni sono stati costretti a non poter utilizzare l’acqua che scorre dai propri rubinetti di casa per usi alimentari, per l’igiene orale, il lavaggio di oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori di pappe), il lavaggio e la preparazione di alimenti, il lavaggio di stoviglie e utensili da cucina, il lavaggio di apparecchiature sanitarie. Disagi che hanno fatto seguito a quelli vissuti nella città di Vibo nel mese di luglio a causa della non potabilità dell’acqua. Per far fronte alle esigenze dei cittadini di Triparni, Longobardi e la zona della marinella di Bivona, l’amministrazione comunale aveva messo a disposizione dei residenti delle casse di acqua minerale. Nel frattempo è però esplosa la rabbia, per i rubinetti a secco, da parte degli abitanti della frazione Piscopio, pronti a consegnare le tessere elettorali in segno di protesta per i disagi andati avanti per due mesi. Non migliore nel mese di luglio – quanto a carenza di acqua – la situazione a Vibo Marina e nella frazione Vena Superiore, con i residenti costretti a dover ricorrere alle autobotti private. Una situazione generale di enormi disagi, dunque, che vede Vibo Valentia da decenni in attesa che la classe politica locale prenda a cuore il problema e metta mano ad una rete idrica fatiscente dove una buona percentuale del prezioso liquido si perde per strada, mentre un’altra viene a contatto con zone contaminate portando a valori fuori norma ed a conseguenti divieti ed ordinanze.
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