Mare sporco in Calabria, il Pd rimarca le responsabilità di Occhiuto
Per il Partito democratico il video diffuso dal presidente della giunta regionale per scaricare tutto sui sindaci è azzardato ed ingiusto
«Non basta un video a tratti esilarante per provare ad uscire dalle proprie evidenti responsabilità, intese come governo regionale. Il mare sporco ferisce come una lama tutti i calabresi ma provare a scaricare solo sui sindaci la colpa del mancato monitoraggio degli scarichi abusivi a mare, in modo particolare lungo la fascia tirrenica, non solo non è giusto ma rischia di essere soprattutto inutile…». Lo scrive, in una nota, il gruppo Pd in consiglio regionale a proposito del video diffuso dal presidente della Regione Roberto Occhiuto “nel quale – si sottolinea – critica aspramente in linea generale i sindaci che sarebbero responsabili del mancato controllo sugli scarichi abusivi a mare”. «Ognuna delle parti istituzionali deve fare la sua parte in materia di controlli e monitoraggio ambientale – proseguono i consiglieri dem – ma ci sembra davvero fuorviante, se non un vero e proprio “scaricabarile”, provare a riversare solo sui sindaci le responsabilità per le pessime condizioni delle acque marine calabresi e in modo particolare di quelle antistanti il litorale tirrenico cosentino e catanzarese fino alla parte settentrionale di quello vibonese. Oltretutto, accusare i sindaci non aiuta a risolvere il problema dal momento che da aprile 2022 la Cittadella ha coniato una nuova partita Iva regionale per il controllo centralizzato della depurazione con la creazione di Arrical che ha come obiettivo proprio la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e delle risorse idriche. Il presidente Occhiuto, a nostro avviso, non può continuare a predicare l’innovazione e la centralizzazione dei servizi, e del potere, salvo poi puntare a scaricare sui livelli inferiori e in questo caso sui sindaci le colpe quando le cose non vanno bene. Se il mare è sporco, e purtroppo spesso e volentieri è sporco, le responsabilità saranno di tanti e a vari livelli, ma da aprile 2022 è Arrical, ente della Regione, chiamato a vigilare e rispondere sul ciclo dei rifiuti e sulla gestione delle acque».
«Semmai – proseguono i consiglieri del Pd – è da rilevare che, mentre per i rifiuti Arrical ha già organizzato gli uffici e si sta già procedendo ai primi bandi, per i servizi idrici si è letteralmente al palo dal momento che è ancora lontana l’organizzazione degli uffici a più di un anno dalla nascita dell’ente. Ecco perché – conclude la nota – dopo le mirabolanti “annunciazioni” a proposito del mare “spettacolare” di Calabria, spesso e volentieri affidato a cure milionarie affidate a prof di consolidata (ma improduttiva) fama e dopo la nascita da più di un anno di Arrical, centralizzazione del potere e delle responsabilità, scaricare la rabbia e la delusione sui sindaci ci appare come minimo azzardato, oltreché ingiusto». (Agi)
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