L’estate sta finendo… e Vibo Marina torna sott’acqua – Video
Poche ore di pioggia fanno riaffiorare i problemi di sempre e mettono a nudo la fragilità di un territorio a serio rischio idrogeologico. Strade allagate, problemi di deflusso dei corsi d’acqua e i rifiuti che spuntano in ogni dove
Non un lago, ma il piazzale di una scuola, che tra due settimane tornerà ad accogliere centinaia di bambini. Non un fiume, ma una strada che collega la zona alta dell’agglomerato urbano a quella bassa. Vibo Marina, benvenuti in via Stazione. Si fa presto a parlare di bomba d’acqua. Stanotte ha piovuto un po’ più del solito e questo è quello che succede in una realtà che ogni giorno fa i conti con i fantasmi dell’alluvione del 2006. Servono provvedimenti urgenti. E il Comune non vuol stare con le mani in mano. Via Stazione e la scuola De Maria è solo uno dei problemi impellenti da affrontare. La situazione, ogni qual volta piove diventa critica anche in via Emilia, dove il sistema di raccolta delle acque fa fatica e perfino le basole del manto stradale finiscono col saltare. E’ una situazione ereditata dopo decenni di trascuratezza…
In una realtà, Vibo Marina, dove le acque “eccellenti” di un mare meraviglioso spesso non sono fruibili a causa dell’erosione costiera, della cementificazione selvaggia e della storica sciatteria nell’effettuare certe opere. Piazza Capannina è un’altra metafora. Per non parlare dei corsi d’acqua, che nel 2006, tracimando, provocarono un disastro. Non va meglio fuori del centro abitato, come nei dintorni del cementificio abbandonato dove sembra di essere in una foresta del Sud est asiatico. Corsi d’acqua invasi da arbusti, ristretti dalle case abusive sorte impunemente, divenuti ricettacolo di rifiuti. [Prosegue sotto la pubblicità]
Ma Vibo Marina non è solo dissesto idrogeologico. Oggi si presenta come una creatura bellissima e fragile, violentata dall’inciviltà di coloro che per primi dovrebbero amarla. Dietro viale delle Industrie lo scenario è desolante. Bisogna lavorare sui rifiuti, bisogna lavorare sull’educazione dei cittadini. Già, perché c’è chi questa città non l’ama e se piove non è sempre colpa del governo ladro.