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La protesta dei produttori di Cipolla rossa Igp: «I nostri campi a secco, senza acqua perderemo il raccolto» – Video

L'appello di alcuni imprenditori della Costa degli dei che si rivolgono al Consorzio di Bonifica affinché avvii le opere finanziate dalla Regione Calabria

La protesta dei produttori di Cipolla rossa Igp: «I nostri campi a secco, senza acqua perderemo il raccolto» – Video

Una decina di imprenditori agricoli e alcuni operai si sono dati appuntamento davanti alla vasca di contenimento di Potenzoni di Briatico che fino allo scorso settembre distribuiva acqua per irrigare i campi coltivati a cipolla e che oggi rischiano di seccarsi per assenza del prezioso liquido. Gestito dal Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese, l’impianto è chiuso con un lucchetto.
A settembre scorso, come si ricorderà, i carabinieri forestali sequestrarono l’impianto di irrigazione “Murria” a Zungri per la presenza di reflui fognari, sospendendo l’erogazione dell’acqua ai fini irrigui. Nei mesi scorsi la Regione Calabria ha stanziato la somma di 130.000,00 per la pulizia delle vasche. Ma ad oggi, sebbene i lavori d’urgenza, il Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese non ha ancora avviato gli interventi per via delle due gare d’appalto andate deserte. [Continua in basso]

«Avrebbero potuto fare un affidamento diretto, la legge lo consentiva – spiega Francesco Melograna – oppure potevano autorizzarci a rifornirci direttamente alla sorgente». Ma neppure quest’ultima proposta sembra essere stata presa in considerazione. Si sentono dunque abbandonati dal Consorzio di Bonifica.

«Come facciamo ad irrigare i nostri campi senza acqua. I rubinetti sono a secco da sette mesi. Ci ha salvati la pioggia», spiegano altri imprenditori. «Ora che arriverà la bella stagione rischiamo di perdere tutto il raccolto e con esso anni di sacrifici». Eppure è in questi campi che si coltiva la cipolla Igp apprezzata e conosciuta in tutto il mondo.

Francesco Melograna, imprenditore agricolo di San Leo di Briatico, è uno dei più grandi produttori di cipolla rossa Igp della zona. E’ lui a capo della protesta pacifica. La sua azienda impiega un’ottantina di lavoratori, stranieri per lo più. «Abbiamo perso il 60% delle primizie – afferma- e la mancanza di acqua ha inciso anche sulla qualità della cipolla». Possiede 50 ettari di terreno, ma ne coltiva solo 20. Ha dovuto ridurre la produzione per via della difficoltà nel reperire personale prima e dell’assenza di acqua oggi. «Ci avevano garantito l’avvio dei lavori entro il 20 aprile. Ma era già tardi e comunque ad oggi nessun lavoro è partito», dice rammaricato. «Stanno distruggendo l’economia della cipolla rossa di Tropea», il timore dell’imprenditore.

Gli fa eco Fernando Morello, un altro produttore locale: «I nostri campi hanno bisogno dell’acqua per sopravvivere», tuona. «La pioggia è stata una manna dal cielo, ma non possiamo continuare ad affidarci a madre Natura. Devono intervenire e farlo con urgenza», l’appello accorato.

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