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Ricadi, al Circolo Legambiente il botanico che scoprì la felce preistorica nella fiumara Ruffa

Fulvio Gioanetto attualmente vive in Messico ed è tornato a Santa Domenica dopo circa trent'anni. Durante l'incontro messi a confronto i dati relativi al primo censimento della pianta con quelli più recenti

Ricadi, al Circolo Legambiente il botanico che scoprì la felce preistorica nella fiumara Ruffa
La Woodwardia radicans nella fiumara Ruffa

Il Circolo Legambiente Ricadi ha organizzato nella nuova sede di Santa Domenica, un incontro con il botanico Fulvio Gioanetto, scopritore della felce tropicale Woodwardia Radicans nella fiumara Ruffa. Il botanico, che attualmente  vive in Messico, dove svolge attività di ricerca,  dopo circa trent’anni è tornato a Santa Domenica per un breve periodo di vacanza e per incontrare gli amici con i quali, negli anni ottanta, ha collaborato alle attività di  studio. L’occasione è stata utile per mettere a confronto i dati relativi al primo censimento della specie con le recenti attività svolte dal locale circolo. Dalla valutazione è emersa una sostanziale presenza del numero di esemplari, che conferma la rilevanza del sito, che, ad oggi, continua ad essere  l’areale più importante d’Europa. Le recenti ricerche, effettuate dal Circolo di Ricadi, fanno emergere la presenza di nuove piante in un canalone che, con buona probabilità, non è stato mai oggetto di censimento, mentre, a causa del taglio di alberi, si registra una riduzione di piante in un’area precedentemente molto vegetata. Da anni l’associazione ambientalista denuncia, infatti, il taglio di alberi nell’area della Fiumara Ruffa, in alcuni casi anche regolarmente autorizzato. Tale attività, per come emerso dal confronto, rischia di alterare irreparabilmente il microclima, necessario alla conservazione della specie, con la conseguenza che, dopo millenni, le condizioni per la conservazione degli ecosistemi vengano alterati. [Continua in basso]

Uno scorcio delle fiumara Ruffa e la felce preistorica

Nell’incontro si è discusso anche delle numerose specie endemiche che caratterizzano il territorio e dell’interesse sia farmacologico che storico che rappresentano. Molte di queste piante venivano usate nel recente passato per la cura di diverse patologie e, nel contempo, utilizzate per la realizzazione di manufatti. Attività queste che, con il passare del tempo, sono state dimenticate e che sarebbe opportuno custodire nella memoria storica in quanto rappresentano una parte importante della cultura popolare del territorio. L’incontro è stato anche una concreta occasione per discutere delle iniziative future e, in particolar modo, della prossima realizzazione dell’ecomuseo. Il botanico Gioanetto nel suo articolato intervento ha messo in luce le potenzialità del territorio dal punto di vista ambientale e naturalistico, nonostante le pesanti aggressioni subite nel corso del tempo. Lo stesso ha evidenziato le positive attività di controllo e tutela poste in essere dal Circolo Legambiente Ricadi nell’area del vallone Ruffa, ritenute dallo stesso essenziali per il mantenimento della felce e di altre numerose specie di particolare interesse, oggi oggetto di conservazione e protezione da parte dell’Unione Europea. 

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