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Pizzo, beccapesci trovato in fin di vita sulla spiaggia: veniva dalla Spagna

L'esemplare di uccello marino aveva un anello recante l'indicazione del Museo di Scienze naturali di Barcellona. È morto poco dopo la consegna agli esperti del Wwf

Pizzo, beccapesci trovato in fin di vita sulla spiaggia: veniva dalla Spagna
Il beccapesci trovato a Pizzo

«Dopo “l’invasione” di gazze marine (uccelli decisamente rari nel nostro mare, rinvenuti in diverse località della Calabria e nella stessa Marina di Pizzo nello scorso mese di novembre), un altro ritrovamento che riveste un certo interesse ornitologico si è verificato ancora una volta, domenica scorsa, sul litorale napitino, in località Marinella. Sono stati due giovani del luogo, il consigliere comunale Carlo Capocasale e l’amico Eugenio Anello a rinvenire sulla spiaggia uno strano uccello di colore grigio chiaro superiormente e bianco candido nelle parti inferiori, con un accenno di cresta sulla testa e un lungo becco nero terminante con la punta gialla. Le foto dell’insolito volatile, che presentava due anelli (uno di metallo e l’altro in Pvc), sono state inviate al naturalista del Wwf Pino Paolillo per il riconoscimento della specie e la successiva consegna, date le precarie condizioni in cui versava l’uccello marino. Paolillo ha identificato il volatile come un “Beccapesci” (Sterna sandvicensis), appartenente alla famiglia delle “Sterne”, note anche come “Rondini di mare” per via della coda forcuta». Lo riferisce un comunicato del Wwf Vibo Valentia-Vallata dello Stilaro. L’uccello marino, rinvenuto in fin di vita, è deceduto subito dopo la scoperta. [Continua in basso]

Pino Paolillo – Wwf

Gli anelli, spiega ancora l’associazione ambientalista, recavano dei codici identificativi e l’indicazione del Museo di Scienze naturali di Barcellona. «Quello dell’inanellamento – ricorda Paolillo – sin dai primi storni inanellati alla fine dell’800 da Mortensen, rappresenta ancora oggi uno dei metodi più adoperati dagli ornitologi per lo studio delle migrazioni e, più in generale, degli spostamenti degli uccelli». Per questo, il naturalista ha trasmesso tutti i dati relativi al ritrovamento del beccapesci, sia all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che allo stesso Istituto ornitologico catalano, da cui arriveranno le notizie sulla data e la località precisa dell’inanellamento.

«Il beccapesci – informa il Wwf – frequenta le acque del Mediterraneo soprattutto durante l’inverno, mentre sono poche centinaia le coppie che nidificano in Italia, da quando, nel 1979, si registrò il primo nido nelle valli di Comacchio in Provincia di Ferrara. Come di norma per gli appartenenti alla famiglia, frequenta le acque costiere dove va in cerca dei pesci di cui si nutre e che cattura tuffandosi verticalmente con improvvise picchiate da una certa altezza durante le attività di pattugliamento della superficie del mare con il becco rivolto in giù. I beccapesci, come altre sterne, sono noti per i loro eccezionali spostamenti migratori: alcune popolazioni settentrionali della specie svernano sulle coste atlantiche dell’Africa, fino alla Mauritania, e si cita il caso di un individuo inanellato in aprile nelle valli di Comacchio e rinvenuto a novembre sulle coste del Sud Africa, a circa 8230 km di distanza».

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