Allarme erosione costiera a Capo Vaticano, la Pro loco alla Regione: «Intervenire»
Il presidente Giacomo Benedetto lancia un appello all’assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Mauro Dolce e al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto. E al Comune di Ricadi dice: «Chiedere lo stato di calamità naturale»
Il direttivo della Pro loco Capo Vaticano tramite il presidente Giacomo Benedetto, lancia un appello all’assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Mauro Dolce e al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto (ad interim per il Turismo) affinché intervengano «congiuntamente e urgentemente» per la messa in opera di decisivi interventi strutturali che fermino il gravissimo processo di erosione costiera sulla Costa degli dei e più in particolare sui 13 km di costa del Comune di Ricadi. «L’erosione, perdurando da decenni – scrive il presidente – ha già interessato diversi chilometri delle nostre meravigliose e delicate spiagge distruggendo molto del nostro patrimonio naturale e ambientalistico ricco di biodiversità dove ora chiediamo che vengano eseguiti i necessari interventi di ripascimento costruttivo della costa e di idonee barriere marine. Con le recenti mareggiate, soprattutto le spiagge di Santa Maria e al Tono e fino a Riaci sono state letteralmente divorate dal mare causando devastazioni senza precedenti, anche con crolli di strutture balneari e proprietà private di cui alcune abbandonate per paura crollo. Questo disastro mette in evidenza che gli tutti interventi eseguiti ad oggi col famigerato “Master Plan” con le nuove barriere soffolte, realizzate contro l’erosione costiera tra cui l’ultimo proprio da Santa Maria, Grotticelle e dalla Scogliera alla Ruffa passando per il Tono fino alla Ruffa, a nulla sono serviti per la benché’ minima difesa costiera, con un gigantesco spreco di denaro pubblico buttato appunto “a mare”. Come scrive il rapporto di “Spiagge 2022” di Legambiente, dal 1970 al 2020 il fenomeno dell’erosione ha interessato pesantemente le coste della Calabria per il 60,9% pari a 278 chilometri registrando in media la perdita di 23 metri di profondità di spiaggia a livello nazionale». [Continua in basso]
La Pro loco di Capo Vaticano, «in quanto espressione della cittadinanza, istituzionalmente deputata all’incremento e alla promozione turistica e quindi alla tutela dell’ambiente», si sente in dovere di «prendere posizione in merito e non può restare insensibile di fronte a quanto sta avvenendo. I cittadini -aggiunge il presidente – devono rendersi conto che l’avanzamento del mare sta procurando un gravissimo danno ambientale con la distruzione di attività turistiche e un altrettanto grave danno economico in quanto la scomparsa delle spiagge causerà certamente una riduzione del turismo, con le conseguenze negative sugli esercenti balneari e sull’intera economia di filiera della località (Resort-Alberghi-B&B ed esercizi commerciali in generale, con conseguente perdita di posti di lavoro e valore dei terreni e delle abitazioni). La Pro loco invita l’amministrazione comunale di Ricadi, già sensibile e attiva al problema, ad effettuare celermente ricognizioni territoriali costiere al fine di poter richiedere alla Protezione civile il riconoscimento dello stato di “calamità naturale” con adeguata documentazione fotografica e relazioni a supporto, pure avvalendosi di nostra consulenza istituendo una commissione di lavoro dedicata. La Pro loco di Capo Vaticano esorta con la presente, sollecita e invita tutti i soggetti interessati, le associazioni dei balneari in primis, i comitati già costituiti sul tema, le associazioni di volontariato, ambientaliste e culturali del territorio, Confcommercio, le associazioni degli esercenti commerciali e di categoria, le altre Pro loco attive sulla Costa degli dei e la cittadinanza tutta, a partecipare attivamente e insieme al fine – conclude Benedetto – di presentare una richiesta formale scritta comune e condivisa sollecitando gli organi politici e istituzionali deputati ad attivarsi rapidamente per una soluzione definitiva del problema».
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