Ripetitore Wind a Stefanaconi: “Nessuna comunicazione d’inizio lavori”
Il Comune emette una nuova ordinanza di sospensione dei lavori mentre il Tar, domani, deciderà sul primo stop disposto nei giorni scorsi. Il Comitato: «Ora il sindaco metta sotto sequestro l’area»
«I lavori fino ad oggi realizzati dalla Wind in area R4 sono un conclamato abuso edilizio in quanto portati avanti in assenza progettuale e, addirittura, della comunicazione di inizio lavori sia al Genio civile che al Comune di Stefanaconi. Questo si evince dall’ordinanza n. 12 pubblicata dallo stesso Comune».
A riferirlo è il comitato che si oppone alla costruzione di un ripetitore telefonico a ridosso del centro abitato di Stefanaconi e che ha già raccolto circa 800 firme a supporto di un esposto presentato in Procura al fine di scongiurare il completamento dell’opera.
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Obiettivo al quale si oppone anche il Comune del piccolo centro che ha emesso una nuova ordinanza nella quale si precisa che il soggetto proponente non ha presentato alcuna comunicazione di inizio lavori né agli uffici comunali né a quelli del Dipartimento Lavori pubblici ed Acque servizio tecnico decentrato (ex genio civile) di Vibo Valentia.
Sulla base di tale circostanza l’Ente ha dunque nuovamente ordinato l’immediata sospensione dei lavori, concedendo 30 giorni di tempo alla Wind per presentare la documentazione omessa, riservandosi al contempo di «assumere determinazioni in via di autotutela qualora ritenute necessarie per ragioni di prevalente interesse pubblico».
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Sulla base di queste osservazioni, il Comitato si spinge ancora più in avanti, ritenendo che il Comune debba procedere al sequestro dell’area. Per il presidente dello stesso, Raffaele Arcella, si tratta «a questo punto, di un atto dovuto» anche in considerazione del fato che «il Comune, nella persona del sindaco Di Sì e del dirigente dell’Ufficio tecnico, Fortunato Griffo, supportati dall’avvocato Maria Teresa Santaguida, hanno finora assunto i provvedimenti del caso con puntualità e sempre nel rispetto della legge. Si chiede ora al sindaco – incalza Arcella – di avviare il provvedimento del sequestro dell’area per abuso edilizio e di denunciare i tecnici della Wind responsabili dei lavori abusivi».
Arcella informa inoltre che, a nome del comitato, ha chiesto «un incontro con il prefetto per rappresentare e documentare tali conclamate illegalità – e che – intende andare fino in fondo senza sconti per chicchessia».
Domani al Tar è prevista l’udienza sul ricorso presentato dalla Wind avverso la prima sospensione dei lavori. Il Comitato Cittadino sarà rappresentato dall’avvocato Domenico Colaci, mentre il Comune di Stefanaconi dall’avvocato Maria Teresa Santaguida.