Maltempo, Tropea fa la conta dei danni e chiede lo stato di calamità – Video
La furia delle onde ha distrutto parte del lungomare e un lido balneare. Appello alla Regione Calabria: «Risorse per fronteggiare l'erosione costiera»
Una striscia di litorale cancellata. Da Pizzo a Capo Vaticano, passando per Vibo Marina e Briatico, la violenza delle onde lascia solo ferite e macerie. La furia del mare ha distrutto il lido Aretusa e devastato il lungomare di Tropea interdetto al transito pedonale. L’ordinanza è stata affissa dagli agenti della polizia municipale. Il manto stradale è crollato portandosi via anche qualche panchina in cemento.
Ieri mattina il sopralluogo dei tecnici comunali, guidati dal vice sindaco Roberto Scalfari e dal comandante della polizia municipale Domenico Papalia. Sono ingenti i danni che la perturbazione ha lasciato dietro di sé. «Da una prima stima – ha confermato il vice sindaco – ammontano a 200mila euro. Ecco perché abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale». L’amministrazione comunale opera una ricognizione ed effettua i primi interventi di messa in sicurezza. «I lavori di ripristino – tranquillizza Scalfari – partiranno a breve». Ma servono interventi di ingegneria ambientale che l’ente, da solo, non può sostenere. Lo stesso ammette come il problema dell’erosione costiera lungo il litorale di Tropea sia da tempo attenzionato. «C’è un progetto da un decennio che attende di essere finanziato dalla Regione Calabria. Tropea vive di turismo, ecco perché chiediamo con forza un intervento di tutela del nostro mare, delle nostre spiagge e dunque, dell’economia del territorio».
I cittadini osservano la desolazione. «Ci dispiace per la situazione». Qualcuno, invece, si abbandona ai ricordi per denunciare il presente. «Una volta c’era una grande spiaggia, noi da bambini giocavamo qui, ora invece non c’è più spiaggia. L’erosione costiera sta avanzando. Bisogna che chi di competenza intervenga» La costa è disastrata. Le mareggiate hanno distrutto i sacrifici di una vita e rischiano di mettere in ginocchio l’economia. «Il mare ha portato via tutto», dice un operaio intento a raccogliere l’ammasso di travi che la furia del mare ha staccato.
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