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Discarica Vibo-Triparni, il Comune accusa la Provincia che tace. E a rimetterci sono ambiente e decoro

Nessun intervento di bonifica è stato eseguito, ancora meno per individuare chi getta liberamente sacchi in quella zona. Mentre il trascorrere del tempo non fa altro che peggiorare le cose

Discarica Vibo-Triparni, il Comune accusa la Provincia che tace. E a rimetterci sono ambiente e decoro
La montagna di rifiuti lungo la strada per Triparni

Il Comune di Vibo Valentia punta il dito dritto dritto contro la Provincia. L’amministrazione di contrada Bitonto non risponde e tace. E al termine di parole, puntualizzazioni e richieste di pulizia a rimetterci sono l’ambiente e il decoro. Ci riferiamo ancora una volta alla discarica a cielo aperto che si viene a (ri)creare lungo la strada che unisce la città capoluogo con la vicina frazione di Triparni, per poi giungere fino a Portosalvo e arrivare così fino al litorale comunale di Trainiti. In particolare, l’immondizia si trova nei pressi dell’incrocio per le Vene. Passare per credere. Un autentico scempio, insomma, e una vergogna messi insieme. Eppure, a fronte di tutto ciò, la bonifica dell’area tarda ad arrivare, mentre l’inesorabile trascorrere del tempo fa appieno il suo dovere e anche molto bene: vale a dire che non fa altro che aumentare i sacchetti di immondizia nella discarica in questione perché ancora meno sembra essere stato fatto per individuare chi getta liberamente sacchi di spazzatura di ogni genere in quella zona e poi va via indisturbato.

Sì, perché i cosiddetti “lordazzi” nostrani non si arrendono e continuano a liberare rifiuti per strada senza il minimo ritegno. Nell’immediatezza di un nostro precedente articolo sulla vicenda, pubblicato a inizio settembre, è intervenuto l’assessore comunale all’Ambiente Vincenzo Bruni, il quale ha spiegato che l’amministrazione di Palazzo Luigi Razza «è più volte intervenuta a bonificare l’area in questione trovando nel contempo, su suggerimento dell’assessorato all’Ambiente, una definitiva soluzione per eliminare il degrado al quale assistiamo da anni e mai affrontato e risolto dalle precedenti amministrazioni sulle strade provinciali, così come nelle aree industriali di competenza Corap». [Continua in basso]

Un Protocollo d’intesa avrebbe dovuto chiudere la vicenda

Quale questa soluzione? In pratica, sempre l’assessore comunale ha riferito che esiste un preciso Protocollo d’intesa con la Provincia (approvato con delibera di giunta comunale il 27 maggio scorso e ratificato successivamente dall’amministrazione provinciale con il 17 giugno) che prevede interventi sulle strade provinciali che attraversano il territorio comunale, ma che l’ente disattende «e non si comprende su quali presupposti». Il Protocollo, insomma,  prevede nell’arco dell’anno interventi sulle strade provinciali che attraversano il territorio comunale con «attività frequente e programmata da calendario di decespugliamento delle strade interessate. E, nell’immediatezza dell’intervento, l’amministrazione comunale, con impegni economici e di risorse umane su competenze provinciali, provvederà al recupero del rifiuto raccolto da operatori provinciali e conferimento agli impianti di trattamento, acquisto di tre video trappole da installare in accordo con la Provincia su siti critici, controllo dei terreni privati in ottemperanza delle ordinanze sindacali e provinciali vigenti con diffide ai proprietari».

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