Svincolo Serre e provinciali per Soriano e Piscopio fra discariche e strade con scarsa segnaletica
Rifiuti sparsi ovunque, manto stradale in molti punti "rattoppato" alla meno peggio e arteria che conduce in autostrada che si presenta da decenni dissestata
Tenere pulito l’ambiente è un dovere civico, prima che normativo. Purtroppo, la realtà nella maggior parte delle strade provinciali del Vibonese denota un’evidente inciviltà difficilmente superabile e, in molti casi, punibile. L’abbandono dei rifiuti urbani, e non solo, lungo strade, cunette, piazzole di sosta e finanche le vie dei centri storici dei paesi e del capoluogo (Vibo Valentia), è un fenomeno in forte aumento, in barba a ogni cura per l’ambiente. Un pessimo biglietto da visita per i forestieri, i quali, già all’arrivo nelle aree in prossimità delle uscite autostradali sono “accolti” da cumuli di pattume e sporcizia.
Ormai da tempo nella morsa degli sversamenti è l’uscita autostradale dell’A2 del Mediterraneo “Gerocarne – Soriano”, meglio nota come uscita delle Serre. Ebbene, qui insiste uno scarico continuativo di rifiuti urbani, speciali e pericolosi, che ci consegna una desolante realtà tale da rimanere inorriditi. La cartellonistica pubblicitaria che dà riferimenti dei vari siti culturali ubicati nelle vicinanze e, anche quella stradale, è “incorniciata” da una varietà di immondizia e materiali che necessitano di uno specifico smaltimento. Dalla carta alla plastica, passando per il vetro, la lista dei rifiuti urbani presenti nella cunetta di fronte lo svincolo, è completa. Ma c’è di più. [Continua in basso]
Basta scendere dall’auto nell’area di sosta dello svincolo autostradale delle Serre e dare un’occhiata allo scempio per imbattersi immediatamente in pneumatici fuori uso, guarnizioni di gomma, bottiglie e dosatori di olio da motore ed evidenti tracce di olio esausto. Inutile sottolineare i danni ambientali che provoca l’abbondono di determinati rifiuti o quanto sia inquinante l’olio esausto che, gettato in natura, impedisce alle piante l’assunzione delle sostanze nutritive e se raggiunge un pozzo d’acqua potabile lo rende inutilizzabile. Ma se da un lato assistiamo all’inciviltà di alcuni, dall’altro “latita”, per altri aspetti, l’intervento più o meno celere degli enti deputati alla raccolta dei rifiuti abbandonati. Questo lo si evince chiaramente dagli sversamenti datati.
Gli pneumatici fuori uso, per esempio, si presentano a vista avvolti dalle erbacce e dalle radici delle stesse, a dimostrazione che giacciono in tale area da parecchio tempo. A chi il compito di rimuoverli? L’art. 14 del Codice della Strada dispone che i proprietari delle strade e i loro eventuali concessionari, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, devono provvedere alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo nonché delle attrezzature, impianti e servizi. L’indecorosa situazione, come dicevano in apertura, è manifesta anche in altri siti stradali del Vibonese. Nel raggio di pochi metri dallo svincolo autostradale “Gerocarne – Soriano”, infatti, si assiste a un evidente stato di incuria in cui versano le reti viarie provinciali, tra rifiuti abbandonati, vegetazione incolta che invade le corsie, segnaletica (poca) datata e in alcuni casi divelta, manto stradale rattoppato e illuminazione fatiscente. Nello specifico ci riferiamo alle arterie provinciali (Sp 73 inn. Ss 182 Cimitero Soriano – Sp Filogaso Ss 182 presso svincolo Serre, Sp 14 Vibo – Piscopio), ma non godono certamente di condizioni ottimali altre strade che attraversano il territorio dell’entroterra.
Il dramma per gli automobilisti che la sera percorrono le provinciali cui sopra, è anche la “nebbia killer”. Un fenomeno atmosferico gestibile in altre regioni (al Nord soprattutto), ma non a queste latitudini dove non basta la prudenza a evitare incidenti, ma occorre realmente affidarsi alla buona sorte. Già, perchè di sera la situazione che si presenta lungo il tratto che dall’incrocio “Varì Vimini” conduce alle porte di Soriano Calabro è oltremodo pericolosa. I veicoli sono costretti a fermarsi con la segnalazione luminosa di pericolo “quattro frecce” e a rimanere incolonnati per diverso tempo, poichè manca un sicuro riferimento nella guida. La segnaletica sia orizzontale che verticale, infatti, è sostanzialmente un optional. Delle strisce divisorie della carreggiata e quelle laterali non c’è che un minimo segno, un “ricordo” sbiadito, cancellato dal tempo e dall’indifferenza di chi è deputato a salvaguardare la nostra incolumità, chiaramente a rischio su queste strade.