Green Communities: i Comuni di Vibo e Pizzo insieme per progetti eco-sostenibili
I sindaci del capoluogo Maria Limardo e della cittadina tirrenica Sergio Pititto sottoscrivono la Convenzione. Già messa su carta una proposta progettuale di massima “Verso una mobilità eco – rinnovata Pizzo – Vibo”. In ballo diversi milioni di euro disponibili
Approvata dal Consiglio comunale di Vibo Valentia la Convenzione tra il Comune capoluogo e quello di Pizzo, al fine di partecipare, in forma aggregata, all’Avviso pubblico (pubblicato sul sito istituzionale del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri) per la presentazione di proposte di intervento per la realizzazione di Piani di sviluppo di Green Communities da finanziare nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Economia circolare e agricoltura sostenibile, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationUe. Il progetto delle Green Communities, in particolare, nasce con l’obiettivo di supportare lo sviluppo sostenibile dei territori che intendano sfruttare in modo equilibrato le loro risorse naturali. In altre parole le comunità locali – anche in forma coordinata o associata – saranno aiutate nell’elaborazione di Piani di sviluppo energetico, ambientale, economico e sociale che mettano al centro le risorse di cui dispongono tra cui in primo luogo acqua, boschi e paesaggio.
L’ente capofila nell’ambito della Convenzione – sottoscritta dal sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo e dal primo cittadino di Pizzo Sergio Pititto – sarà il Comune napitino, mentre il responsabile dell’Ufficio tecnico di Pizzo Nicola Donato è stato nominato responsabile unico del procedimento. L’importo concedibile per ogni singola proposta di intervento, nei limiti degli importi assegnati a ciascuna Regione, varia da un minimo di 2.000.000,00 di euro a un massimo di 4.300.000,00 di euro. [Continua in basso]
Già realizzata una proposta progettuale di massima
«I Comuni di Pizzo e di Vibo Valentia – si legge dunque nella Convenzione – hanno manifestato interesse a fare parte di una Green Community in quanto accomunati da una coerenza delle politiche locali di sviluppo soprattutto in ambito turistico e sociale, da connessioni e da legami di tipo storico- culturale, naturalistico e dalla omogeneità delle risorse paesaggistiche identitarie dei rispettivi territori, ideando una proposta progettuale di piano di sviluppo denominata “Verso una mobilità eco – rinnovata Pizzo – Vibo”». La suddetta proposta rappresenta comunque ancora un progetto di massima, ma – è scritto nel format – «ha comunque ottenuto un grande consenso da parte delle amministrazioni coinvolte, certe che le strategie nazionali delle Green Communities e più in esteso le missioni contemplate dal Pnrr, siano l’unica strada da percorre con fermezza per un possibile rinnovamento strutturale delle nostre realtà».
Punti di forza del progetto sono l’implementazione dei bus elettrici e delle stazioni intermodali dotate di e-bike, city bike e carsharing, i quali dovranno garantire un «capillare spostamento lungo la costa nord-sud e il comodo raggiungimento delle puntuali mete. Un ulteriore punto di forza, seppure latente, è costituito dalla progettazione integrata in corso». Oltre alla mobilità sostenibile su gomma, i comuni di Pizzo e Vibo stanno affrontando il tema del recupero della linea ferroviaria di costa “Lamezia-Rosarno” via Tropea «con lo scopo di trasformarla come mezzo in superficie di spostamento sempre in direzione nord-sud. Anche esso è un progetto che prevede l’aumento del numero delle fermate, il restauro delle stazioni esistenti, la dotazione di ulteriori unità intermodali per garantire il raggiungimento delle specifiche mete. Un progetto – si fa notare – che, insieme al potenziamento delle vie d’acqua di mare in fase di impostazione, della rivalutazione paesaggistica dei tracciati agricoli/pastorizi e del percorso ciclo/pedonale costiero (studio di fattibilità approvato), da località Seggiola (Pizzo) al lido di Vibo Marina, restituisce al tratto costiero in esame un’articolata mobilità che rappresenta un valore e una risorsa in quanto crea differenza in base alle possibilità di ogni soggetto. Il diritto alla mobilità non è il diritto al trasporto ma – è scritto ancora nel format della proposta di progetto che sarà presentato – riguarda la possibilità di avere una maggiore flessibilità, connettività, reversibilità e un migliore accesso alle diverse destinazioni e risorse».