I risultati di Goletta Verde nel Vibonese: tre le zone fortemente inquinate
In provincia di Vibo tre dei ciqnue punti controllati risultano fuori norma a Pizzo, Briatico e Ricadi. Ecco esattamente dove
Sono 21 i punti monitorati in Calabria dai volontari di Goletta verde: 12 foci di fiumi o canali e 9 punti a mare. Sei campioni sono stati prelevati rispettivamente lungo la costa nella provincia di Reggio Calabria e 6 a Cosenza, 5 in quella di Vibo Valentia, 3 in quella di Catanzaro e uno in provincia di Crotone. Complessivamente 11 i risultati oltre i limiti di legge secondo il giudizio di Goletta verde, tutti alle foci dei fiumi, di cui 10 risultati fortemente inquinati. Si tratta del punto presso la foce del canale sulla spiaggia a destra del Castello nel comune di Isola di Capo Rizzuto, località Le Castella; il punto tra Montepaone lido e Soverato, alla foce del fosso Beltrame; il punto presso la foce del torrente Caserta presso il lido comunale di Reggio Calabria; a Bagnara Calabra presso la foce del torrente in prossimità del campo sportivo; la foce del fiume Petrace a Gioia Tauro (RC); la foce del fiume Mesima a San Ferdinando; a Ricadi la foce del torrente Ruffa; a Briatico nei pressi della spiaggia della Torretta, la foce del torrente Murria; a Pizzo la foce del fiume Angitola; a Catanzaro Lido, nel comune di Catanzaro, la foce del fiume Corace.
Dei cinque punti prelevati in provincia di Vibo Valentia tre risultano fortemente inquinati. Si tratta della foce del torrente Ruffa a Ricadi, della foce del torrente Murria a Briatico e della foce del fiume Angitola a Pizzo.
Il punto risultato inquinato, invece, è quello tra il comune di Gizzeria e Lamezia Terme, in località Marinella/Gizzeria Lido, presso la foce del torrente Spilinga.
La conferenza stampa di presentazione dei dati sulla qualità delle acque, monitorati dai volontari di Legambiente lungo le coste della Calabria, si è svolta a Catanzaro.
A prendere parte all’incontro sono stati Andrea Dominijanni, presidente Circolo Legambiente Catanzaro; Alice De Marco, portavoce Goletta Verde; Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria; Caterina Cristofaro, direttrice Legambiente Calabria; Domenico Pappaterra, direttore generale ARPACAL, Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro; Giusi Iemma, vicesindaco di Catanzaro; Maurizio Arcidiacono, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Ovest; Salvatore Siviglia, Dirigente Dipartimento Tutela Ambiente della Regione Calabria.
La depurazione rimane il problema principale che mina la qualità delle acque e del turismo in Calabria; non è un caso se tutti i punti giudicati oltre i limiti di legge ricadono presso 11 delle 12 foci campionate. L’89% degli “agglomerati” calabresi (circa 188) è sotto infrazione comunitaria e circa i due terzi della popolazione sono serviti da impianti di depurazione non più al passo con i tempi. «Dai monitoraggi effettuati nell’ambito della Campagna Goletta Verde, risulta che la situazione delle acque calabresi non è migliorata rispetto allo scorso anno anzi risulta un lieve peggioramento. È paradossale che alcuni dei punti risultati fortemente inquinati presentino da anni, se non da decenni, le medesime problematiche. Negli ultimi mesi la Regione Calabria ha compiuto passi in avanti, ad esempio, sulla gestione dei fanghi di depurazione le cui anomalie la nostra associazione ha sempre denunciato – afferma Anna Parretta, Presidente Legambiente Calabria –. Anche l’azione della Magistratura è stata incisiva e meritoria e speriamo conduca alla punizione dei colpevoli per come consentito dalla legge n. 68/2015 sugli eco-reati” – prosegue Anna Parretta– Tuttavia, vista la grave situazione del sistema depurativo calabrese ed il verificarsi dei troppi sversamenti illegali si tratta di progressi insufficienti. È prioritario ed estremamente urgente che tutte le Amministrazioni competenti effettuino controlli rigorosi e continui sul territorio ed intervengano celermente per risolvere le criticità a tutela dell’ambiente, della salute ed a salvaguardia dell’economia della Regione. In Calabria verranno assegnati 24,7 milioni di euro dai fondi del PNRR destinati alla depurazione (su un totale di 600 milioni a livello nazionale), speriamo che anche grazie a questi fondi si potrà cambiare passo per permettere l’adeguamento impiantistico ove presente, il collettamento fognario e un adeguato trattamento delle acque dove invece ancora manca».
«Goletta Verde, ancora una volta, intende denunciare la mala depurazione come problema cardine dello stato d’acqua della nostra Nazione. L’89% degli agglomerati calabresi è sotto infrazione comunitaria e due terzi della popolazione sono serviti da impianti di depurazione ormai obsoleti – sostiene Alice De Marco, portavoce Goletta Verde- La gravità della situazione non può più aspettare e tutti siamo chiamati a denunciare tale questione prioritariamente per la Calabria, ma, in generale, per tutte le coste italiane. Confidiamo nelle amministrazioni locali e nazionali e nei fondi europei per l’adeguamento di cui c’è bisogno».
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