Santa Maria di Ricadi: dopo i lavori per interrare il tubo del depuratore cambia il panorama della costa – Foto
Creata una barriera di scogli a mare che modifica dopo decenni lo stato dei luoghi e la baia immortalata in tutte le cartoline. E non mancano gli interrogativi e le polemiche, mentre c’è chi invoca l’intervento della Capitaneria
Cambia dopo oltre trent’anni anni il panorama della spiaggia e della costa di Santa Maria di Ricadi, una delle località turistiche più note del Vibonese. Le cartoline degli ultimi decenni sono infatti da ristampare e cambiare per una modifica dello stato dei luoghi con la creazione ex novo di una barriera di sabbia, terra e scogli (prima del tutto inesistente) che dalla spiaggia si prolunga per almeno dieci metri (metro più, metro meno) a mare in località Fortino (o “statua del giudice” che dir si voglia). [Continua in basso]
Il motivo di tale modifica della costa, come da tutti conosciuta negli ultimi anni – turisti, residenti e vacanzieri –, è presto detto: sono terminati i lavori di interramento della condotta delle acque reflue del depuratore che ogni anno riportavano a galla, in spiaggia ed a riva, un tubo che – in teoria – doveva essere interrato sotto il fondo del mare e sotto l’arenile per almeno cinque metri. Alla fine per interrare il tubo, la ditta aggiudicataria dei lavori indetti “con urgenza” dall’Ufficio tecnico del Comune di Ricadi (per un importo di 66mila euro) attraverso delle ruspe l’ha ricoperto di terra sabbia posizionando poi degli scogli per creare una barriera. Non siamo degli ingegneri e solo il tempo dirà se e quanto dureranno alla forza del mare tali opere.
In molti però a Ricadi, Capo Vaticano e dintorni in questi giorni si chiedono una cosa semplice: se era questa la soluzione ideale per interrare il tubo che scarica in mare le acque reflue provenienti dall’impianto di Santa Maria di Ricadi (che tratta anche i reflui dei Comuni di Joppolo e Spilinga) come mai solo ora si è arrivati a tale opera e – visti i risultati – si sono “sperperati” negli scorsi anni soldi pubblici per soluzioni di altro genere che non hanno risolto nulla? Non solo: in tanti ricordano che lo scorso anno nella vicina spiaggia di Coccorino, la Capitaneria di Porto di Vibo Marina e la Guardia costiera sono prontamente intervenute dopo la realizzazione in mare di una barriera di scogli molto più piccola (ma in quel caso si trattava di lavori realizzati abusivamente da un privato che hanno portato alla rottura del muretto del lungomare), e quindi non manca chi si chiede ora quale sia la differenza con i lavori effettuati a Santa Maria di Ricadi (sebbene – vi è da dire – regolarmente appaltati dal Comune). Comunque la si pensi, chi conserva vecchie fotografie della spiaggia, del mare e del panorama di Santa Maria di Ricadi, viste da località “Il Fortino”, le conservi gelosamente. Da un paio di giorni (i lavori sono iniziato il 2 maggio e sono terminati da qualche giorno come da previsioni) il panorama conosciuto da tutti non è più lo stesso. In attesa della prima seria mareggiata per verificare diverse cose ed in attesa di capire (ma per questo servirà l’aiuto dei sub, che in zona non mancano) se terminata la barriera di scogli a mare il tubo della condotta prosegua la sua “corsa” in acqua interrato al fondo (per scaricare a 300 metri dalla costa) oppure sia ancora libero di galleggiare a metà acqua come negli scorsi anni. Chi vivrà, vedrà.
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