Rifiuti, in Calabria molti Comuni non comunicano i dati: nel Vibonese «impennata» della differenziata
Ferma denuncia del direttore generale dell’Arpacal Domenico Pappaterra che avverte: «Tra non molto lo scenario ritornerà ad essere emergenziale»
«Voglio subito premettere che noi di Arpacal, quale ente tecnico scientifico, in situazioni simili dovremmo dare solo dati, in questo caso rifiuti e percentuale differenziata. E quindi non posso che confermare che, pur presentandosi un trend in moderata crescita che lascia ben sperare per il futuro, ci sono ancora Comuni in Calabria, circa un terzo sul totale, che non comunica i dati sulla produzione dei rifiuti. Da quest’anno, con il sistema di tracciabilità dei rifiuti mySir, voluto dalla Regione Calabria, noi saremo nelle condizioni di acquisire meglio i dati ambientali provenienti dai Comuni». È quanto dichiarato dal direttore generale dell’Arpacal Domenico Pappaterra nel corso di Ecoforum 2022 che Legambiente Calabria ha organizzato oggi nella Cittadella della Regione Calabria a Catanzaro. [Continua in basso]
«Mi rivolgo ad Anna Parretta, presidente regionale di Legambiente Calabria, che sta facendo un lavoro egregio, e voglio dire che dobbiamo ammettere che ancora ci stanno certe logiche legate ad un ambientalismo troppo ideologico, che non tiene conto delle esigenze che la transizione ecologica richiede. Molti in Calabria, forse, sono stati catturati ancora dalla sindrome Nimby (Not in my backyard, ndr), e tra non molto lo scenario ritornerà ad essere emergenziale in materia di rifiuti. Possiamo continuare a stressare le stesse discariche sinora operative, senza dare una soluzione di prospettiva ed in una condizione di continua emergenza? Fino a qualche anno pensavamo ai termovalorizzatori, ora la tecnologia propone altre tecnologie più sostenibili. Una regione come la Calabria non può rimanere priva di un impianto pubblico».
In riferimento alla tematica dell’economia circolare, Domenico Pappaterra ha chiarito che si deve «fare un passo in avanti. Non possiamo solo declamarla, ma va praticata. Su 70 miliardi previsti nel Pnrr ci sono appena 2 dedicati all’economia circolare. Sui dati prodotti dal Catasto rifiuti dell’Arpacal, il dato che viene fuori, incrociando i dati dei Comuni con quelli degli impianti che lavorano i rifiuti al fine della verifica puntuale, «qui in Calabria non siamo all’anno zero. Registriamo – ha spiegato sempre il direttore generale – una forte impennata di Vibo Valentia dei dati della differenziata, e la provincia di Catanzaro che si conferma virtuosa. Abbiamo ancora serie criticità nel Crotonese e Reggino, in quest’ultima provincia abbiamo dati disarmanti con circa il 50% dei Comuni che non comunica i dati. Si tratta della provincia con maggiore popolazione e produzione di rifiuti che incide decisamente sul valore complessivo regionale. Dati che – ha concluso Domenico Pappaterra – non possono rimanere tali. Sui Comuni, alcuni di essi saranno premiati oggi, anche dai nostri dati confermiamo le ottime performance di comuni del cosentino e del catanzarese».