Erosione costiera, il consigliere regionale Lo Schiavo: «Interventi non più rinviabili»
Si segnalano particolari criticità nelle località della costa tirrenica centro-meridionale come Pizzo, Tropea, Nicotera. Il politico vibonese presenta una interrogazione
«Ho protocollato l’interrogazione, rivolta al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, avente ad oggetto lo stato di attuazione degli interventi a tutela del litorale calabrese dall’azione dell’erosione costiera. Un tema particolarmente sentito e problematico in moltissime località turistiche, ma anche negli insediamenti urbani costieri, che da anni si trovano a dover fronteggiare un fenomeno rispetto al quale vi è necessità di interventi decisi e non più rinviabili». Lo afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, rendendo nota la presentazione dell’interrogazione a risposta scritta (art.121 del Regolamento del Consiglio) rivolta al presidente della Regione sul fenomeno dell’erosione costiera già annunciata nei giorni scorsi.
La difesa delle coste
Nella premessa dell’interrogazione Lo Schiavo chiarisce, tra l’altro, che “la salvaguardia delle spiagge e quindi la difesa delle coste dall’azione delle mareggiate, essendo ambito che attiene non solo alla tutela dell’ambiente ma anche allo sviluppo economico e turistico, costituisce una priorità dell’azione politico-amministrativa della Regione Calabria; si segnalano particolari criticità nelle località della costa tirrenica centro-meridionale come Pizzo, Tropea, Nicotera nel Vibonese, Villa San Giovanni, Punta Pellaro, Bocale nel Reggino, oltre che del litorale ionico come Cirò Marina nel Crotonese, ma nessuna provincia può ritenersi esente da tale problematica; il fenomeno subisce un costante aggravamento dovuto ad una serie di cause di tipo naturale ed antropico rispetto alle quali il Tavolo nazionale sull’erosione costiera con il coordinamento tecnico dell’Ispra ha predisposto ed approvato nel 2018 le linee guida per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici”.
Le ricadute sul turismo
Si osserva inoltre che: “sono continui gli appelli ad intervenire di associazioni di categoria e singoli operatori turistici in vista dell’approssimarsi della stagione estiva; il dipartimento e l’autorità di bacino regionale hanno predisposto un “Master plan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria” nel 2014; le finalità degli interventi in esso contenuti sono state oggetto dell’Accordo di programma quadro (Apq) siglato tra la Regione Calabria, il ministero dello Sviluppo economico ed il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare; con delibera del comitato istituzionale nel 2016 è stato adottato il piano di bacino stralcio di erosione costiera (Psec); con delibera di G.R. n. 355 del 31.07.2017 sono stati indicati gli interventi in difesa del suolo a valere sui fondi POR che prevedono la messa in sicurezza di 43 chilometri di costa entro il 2023”.
L’interrogazione
Quindi, si chiede di conoscere: “Lo stato di attuazione degli interventi relativi alla delibera di G.R. n. 355; quali sono le determinazioni assunte in sede di Tavolo tecnico, se si è pensato in particolare di allargare il suddetto organismo anche alle professioni tecniche; qual è lo stato di impiego dei finanziamenti previsti dall’Accordo di programma quadro 2016, nonché di quelli dell’Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione come l’Fsc o il Por; se non si ritiene di aggiornare il Master Plan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria adeguandoli alle linee guida predisposte dal tavolo Nazionale sull’erosione costiera”.