Monterosso, Italia Nostra dice no al parco eolico nella faggeta: «A rischio quattromila alberi»
A contestare il progetto della multinazionale tedesca una tra le più antiche associazioni ambientaliste italiane: «Qui vivono anche 18 specie animali in pericolo di estinzione, la Regione neghi l'autorizzazione»
Il parco eolico nel territorio di Monterosso Calabro è un’idea che non piace all’associazione Italia Nostra, una delle più antiche associazioni ambientaliste italiane, nata a Roma nel 1955. Il perché è presto detto: faggi, abeti bianchi e altre specie rare presenti nella foresta di località Carbonaio nel comune di Monterosso Calabro con estensione nei territori di Capistrano, San Vito allo Ionio, Cenadi e Jacurso rischiano la distruzione. Questo l’allarma lanciato da Italia Nostra in relazione «al progetto di una società di Essen (Germania) che – è detto in una nota dell’associazione – intende installare 3 aerogeneratori dell’altezza di 200 ml e potenza complessiva di 20,70 MW, oltre a realizzare una rete viaria di accesso lunga più di 5,5 chilometri e una linea interrata di cavidotti lunga quasi 19 chilometri». Potrebbe rendersi necessario per questo l’abbattimento di 4mila alberi. A dicembre in centinaia avevano invaso proprio quella foresta per dire no alle pale eoliche e piantumando tre faggi nei punti in cui dovrebbero essere ubicate. [Continua in basso]
«Il tutto all’interno di un ‘bosco di eccezionale bellezza’ – fa sapere Italia Nostra – con faggete degli Appennini e esemplari di abete bianco autoctono tutelati dalla Direttiva Habitat e fauna anch’essa oggetto di protezione comunitaria prioritaria: circa 18 specie in pericolo di estinzione, come riconosciuto dalla stessa RWE. Per realizzare l’impianto eolico e le opere accessorie illustrate nel progetto, non si capisce come si potrà evitare di procedere all’abbattimento di alberi tutelati, nonché procurare grave perturbamento alla fauna, violando non solo le direttive comunitarie ma anche contraddicendo il Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico».
Italia Nostra, «allertata già nel novembre dello scorso anno dal sindaco del Comune di Monterosso Calabro, è scesa da subito in campo per contrastare il distruttivo progetto e per chiedere che la Regione Calabria ne neghi, in modo netto e senza remore, la richiesta di autorizzazione. Nelle osservazioni e obiezioni depositate il 22 dicembre 2021 assieme a quelle di molti altri soggetti, sono state evidenziate numerose incongruenze nella rappresentazione degli impatti ambientali e paesaggistici. Il 19 gennaio scorso, la Regione ha ravvisato lacune istruttorie ed imprecisioni chiedendo di ricevere, entro 30 giorni e pena il rigetto o l’archiviazione della istanza, le necessarie integrazioni su numerosi e dettagliati profili di impatto ambientale totalmente trascurati o solo genericamente trattati».
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