Viaggio nei parchi di Vibo: tra abbandono e precarietà – Video
L’estate è iniziata ma per i polmoni verdi della città c’è ancora tanto lavoro da fare: da Villa Gagliardi alla comunale, dal Parco urbano a quello delle rimembranze
Hanno conosciuto tempi peggiori, ma questi di oggi non sono comunque giorni di gloria. I parchi di Vibo Valentia stanno sempre con un piede nel degrado. Facendo un viaggio nei quattro polmoni verdi della città, quel che viene fuori non è un quadro rassicurante ma neanche a tinte fosche. Il dato che maggiormente risalta, specie per chi ha in mente i disastri ambientali di qualche anno fa, è che a farla da padrona non è tanto la sporcizia, con rifiuti sparsi che comunque non mancano, quanto il senso di abbandono che avvolge i viali, le piante, le staccionate, i giochi per bambini.
Il Parco urbano di località Moderata Durant, unico tra i quattro ad essere gestito da un privato, è quello che sta meglio, per ovvie ragioni. Ma non tutto è perfetto, perché se l’ingresso e l’area antistante al bar e i giochini sono ben curati e puliti, nella zona nord le erbacce fanno capolino sui vialetti. Attorno ai bellissimi alberi di ulivo ci sono dei recinti naturali fatti di spine e rovi. Il titolare dell’attività che cura il parco, Cesare Speziali, ci ha tenuto comunque a far sapere che entro sabato anche questa parte verrà ripulita.
Negli altri tre polmoni verdi della città, ovvero Villa Gagliardi, la villa comunale e il Parco delle rimembranze, a dominare sono erbacce e precarietà. A parte la villa comunale, gli altri due parchi non possono dirsi particolarmente sporchi. Ma più che alla civiltà dei vibonesi o alle capacità dell’amministrazione, la sensazione è che non siano sporchi semplicemente perché non sono frequentati. La monumentale Villa Gagliardi, ai piedi del castello e nella zona forse più suggestiva di Vibo Valentia, offre un senso di solitudine a chi la visita, specie in alcune ore del giorno. I vialetti, in particolare nelle discese, non offrono certo sicurezza, con staccionate praticamente inesistenti. Quel che resta dei servizi igienici non è certo qualcosa di praticabile, al pari dei giochini: lo scivolo ci sarebbe pure, peccato che è senza scale per salirci.
Uno scivolo che ha addirittura la scaletta si rivede invece alla Villa comunale, dove di lavoro ce n’è da fare. L’ingresso dal lato del monumento a Luigi Razza non è certo un salotto. E non mancano neanche sacchi di spazzatura qua e là, con le insegne degli alberi abbattute dal tempo e dall’ignavia.
Al Parco delle rimembranze, praticamente una giungla, si tornano a vedere gli operai. Due ragazzi assunti proprio oggi dalla Dusty, che hanno l’arduo compito di ripulire tutta l’area del parcheggio e ridare dignità ai viali in terra battuta, praticamente sommersi dalla selva oscura che sta intorno.
Il lavoro da fare è tanto. Ed il ripristino del decoro urbano, tanto caro alla nuova amministrazione, non può prescindere da una corretta pulizia e gestione di quelli che sarebbero quattro splendidi parchi naturali.