Al via il monitoraggio del gas radon nel Vibonese
Si parte da San Calogero. Nella prima fase saranno coinvolti nove comuni ai quali se ne aggiungeranno altri 13 successivamente. La provincia di Vibo sarà quella maggiormente dettagliata in Calabria.
È entrato nel vivo oggi, con il posizionamento dei primi dosimetri nel territorio del comune di San Calogero, il progetto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) di monitoraggio del gas radon nella provincia di Vibo Valentia.
I tecnici Pietro Paolo Capone e Concetta Mancuso del dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, infatti, hanno proceduto ad installare i dosimetri, avviando così la fase operativa del progetto che segue alcuni incontri tecnici svolti nei mesi passati presso il Dipartimento Arpacal di Vibo Valentia con i rappresentanti dei Comuni aderenti all’iniziativa, per pianificare l’individuazione dei target sensibili e le modalità di intervento più opportune.
La campagna – sviluppata anche nelle altre province calabresi con la collaborazione dei dipartimenti territoriali Arpacal – prevede il coinvolgimento di tutti i comuni interessati a monitorare la presenza del gas radon sul proprio territorio, attraverso il posizionamento di esposimetri in grado di misurare la presenza di questo gas naturale inerte ma radioattivo, prodotto principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione. Nella provincia vibonese, oltre al Comune di San Calogero, in questa prima fase saranno posizionati i sensori in grado di rilevare il gas radon nei comuni di Cessaniti, Mileto, Ionadi, Gerocarne, Maierato, Filandari, Filogaso, Parghelia, Vibo Valentia.
L’iniziativa, proposta dal Laboratorio Fisico “E. Majorana” del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, nella figura del dottor Salvatore Procopio che ne segue anche il coordinamento regionale, è stata accolta favorevolmente da Angela Diano, direttore del Dipartimento di Vibo Valentia, che più volte, anche in occasioni pubbliche con la cittadinanza, ha ribadito l’importanza di un monitoraggio di così ampia portata su un agente inquinante come il gas radon, considerato un cancerogeno certo. E’ importante, infatti, conoscere il livello di concentrazione del radon in un dato ambiente chiuso, come potrebbe essere quello domestico, per individuare le migliori azioni di rimedio per limitare un’eccessiva concentrazione che potrebbe avere effetti dannosi sulla salute, trattandosi di un gas radioattivo, anche a lungo termine.
Questo particolare gas radioattivo, inodore ed incolore, presente naturalmente in tutti gli ambienti di vita è già stato oggetto di importanti campagne di misura a lungo periodo nel Comune di Rombiolo e nelle frazioni di Triparni e Vibo Marina nel comune di Vibo Valentia.
In considerazione che al progetto hanno formalmente aderito 23 comuni sparsi sull’intero territorio provinciale, fa si che la provincia di Vibo, a progetto ultimato, rappresenterà uno dei territori in ambito regionale e non solo, ad essere maggiormente dettagliato sul livello di concentrazione del gas radon. Il progetto inoltre prevede il monitoraggio ed il calcolo della concentrazione del gas anche per le sorgenti di acqua presenti nei diversi Comuni, così come previsto da recenti disposizioni normative. A partire da domani, infine, parallelamente al posizionamento dei dosimetri per il monitoraggio del gas radon, saranno anche monitorati i campi elettromagnetici sia a bassa e sia d alta frequenza.