Pizzo, gestione rifiuti: lavoratori della Calabria Maceri in stato di agitazione
Stipendi in ritardo e turni «selvaggi» sono tra le motivazioni che hanno spinto lo Slai Cobas ad agire. Denunciata anche la chiusura al dialogo dell'azienda
Ritardo nel pagamento degli stipendi, turni selvaggi, carenza di servizi igienici e mancata manutenzione dei mezzi aziendali: è per questi motivi che lo Slai Cobas ha deciso di proclamare lo stato di agitazione «in nome e per conto dei lavoratori nostri assistiti», dipendenti di Calabra Maceri. Lo fa sapere la stessa organizzazione sindacale con una missiva indirizzata all’azienda e per conoscenza anche alla Prefettura di Vibo e al Comune di Pizzo. [Continua in basso]
«La decisione – scrive il coordinatore provinciale del sindacato autonomo Nazzareno Piperno – viene determinata dal ritardo nel pagamento delle retribuzioni che sta ormai diventando una consuetudine da parte di tale società nelle cui capacità gestionali i lavoratori e la scrivente organizzazione sindacale nutrivano aspettative diverse e superiori rispetto a quelle che poi la stessa sta manifestando alla prova dei fatti. A tutt’oggi infatti non risulta ancora corrisposta la mensilità di settembre 2021, abbondantemente scaduta, senza che peraltro venga fornita alcuna comunicazione in merito ai tempi di pagamento. Una delle maggiori criticità con tale società, infatti, è rappresentata dall’assoluta chiusura a qualsiasi forma di dialogo e di confronto con i lavoratori e con i loro rappresentanti sindacali: l’assoluta assenza di relazioni complica notevolmente la possibile risoluzione delle diverse problematiche».
A tutto ciò, spiega Piperno, si aggiunge «l’insufficienza degli automezzi in dotazione all’azienda che, anche ma non solo a causa del continuo uso cui sono costretti per tale motivo, non riescono ad essere sottoposti ad alcuna forma di manutenzione con i conseguenti rischi che derivano dalla loro circolazione sia per i lavoratori che per la collettività cittadina.
L’insufficienza dei mezzi – con lo svolgimento del servizio quindi affidato ai pochi autoveicoli in uso all’azienda- si ripercuote negativamente anche sull’orario di svolgimento della prestazione con i lavoratori che si succedono nell’uso dei mezzi senza soluzione di continuità a partire dalle tre del mattino in poi ed in cui l’effettuazione del servizio di un equipaggio resta subordinata di fatto al completamento del servizio da parte dell’equipaggio precedente cui era stato affidato il medesimo mezzo.
Si tratta con tutta evidenza di problematiche gravi che influiscono in maniera determinante sull’efficienza del servizio e sul normale svolgimento dell’attività lavorativa». [Continua in basso]
«Il tutto senza dimenticare i gravi disagi per i lavoratori che derivano dall’inesistenza di servizi igienici che li costringe a lunghe attese o ad arrangiarsi alla meno peggio solo per poter espletare un semplice bisogno fisiologico. Inevitabile, pertanto la proclamazione dell’odierno stato di agitazione», conclude il sindacato, restando in attesa di essere convocato per l’esame dei motivi della controversia.
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