Caos rifiuti a Vibo, la Daneco: «Nessun guasto all’impianto di Lamezia»
La direzione della piattaforma di conferimento smentisce la Dusty e precisa che «Vibo ha scaricato anche più del previsto». Intanto proseguono i disagi per cittadini e lavoratori
Nessun guasto. Nessun blocco. Nessun impedimento nell’impianto Daneco di Lamezia Terme può essere ricondotto all’origine delle serie criticità che nella mattinata di ieri si sono registrate a Vibo Valentia a causa del mancato prelievo della frazione indifferenziata in diverse zone della città. Ad assicurarlo è la direzione della piattaforma di conferimento in questione smentendo, di fatto, quanto riferito nella giornata di ieri dall’azienda Dusty che in replica ad un nostro articolo aveva, appunto, addotto ad un fantomatico “guasto tecnico dell’impianto Daneco di Lamezia Terme”, la causa per la quale “in data 2 gennaio 2019 non è stato possibile conferire i rifiuti indifferenziati raccolti nel territorio di Vibo che sono pertanto rimasti all’interno degli automezzi della società”. La direzione Daneco non solo precisa che “presso l’impianto di Lamezia Terme, non si è verificato alcun guasto che ha determinato il blocco dei conferimenti”, e che “l’impianto funziona regolarmente”, ma chiarisce anche e soprattutto che “per quanto riguarda nello specifico il comune di Vibo Valentia, il 3 gennaio 2019, i mezzi che conferiscono Rsu per conto dello stesso Comune, hanno addirittura superato le quantità previste dai programmi regionali di conferimento”. Smentita su tutta la linea dunque la traballante difesa della Dusty che aveva provato a farsi scudo così degli evidenti disservizi registrati ieri nelle zone Nasari, Bitonto, Cancello rosso, S. Aloe, in via Guttuso e in altre numerose strade della zona “B” di Vibo città, spingendosi ad affermare che la circostanza del guasto alla Daneco “è stata prontamente comunicata all’amministrazione comunale con la precisazione che l’impossibilità di conferire i rifiuti raccolti per il fermo tecnico dell’impianto avrebbe conseguentemente determinato un ritardo nell’esecuzione del servizio di raccolta indifferenziato previsto per la giornata del 3 gennaio” e “per il quale nessuna responsabilità si sarebbe potuta addebitare a Dusty”.
Responsabilità o meno (toccherà al Comune stabilire se ci sono gli estremi per l’applicazione di eventuali penali), a scoprire ancora una volta i nervi è un settore caratterizzato da numerosi ritardi e disfunzioni. Come quelli che si stano verificando in queste ore in contrada Vaccaro di Vena Superiore, a ridosso della zona “C”, dove (al di là delle microdiscariche che imperversano nella zona) i rifiuti sono rimasti sostanzialmente su strada, ammassati nei cassonetti e intorno ad essi, con evidenti problemi sul piano igienico-sanitario in un’area caratterizzata dalla presenza di numerosi alloggi popolari. O come la situazione di disagio che gli stessi lavoratori stanno vivendo all’interno del nuovo capannone scelto della Dusty quale sede operativa. Là dove mancherebbero servizi essenziali per gli addetti alla raccolta e per il personale impiegatizio che ogni giorno si vedono costretti a fare i conti con carenze che metterebbero a serio rischio finanche la sicurezza e l’incolumità degli stessi. Alla mancanza di vasche di decantazione, di pavimentazione industriale, di parcheggi per i lavoratori si aggiungerebbe anche l’inidoneità degli spogliatoi – addirittura attrezzati con armadietti dismessi dall’ospedale cittadino – chiaramente inadeguati. Così come inadatti sarebbero gli spazi adibiti agli uffici, privi perfino di finestre. Questioni che una ditta che ha già avviato l’iter per la rescissione in danno dello “sfortunato” appalto vibonese, probabilmente, non ha nemmeno più interesse ad affrontare, non vedendo l’ora di “tagliare la corda”.
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