Caos rifiuti a Vibo: la dirigente Teti e la vigilanza sulla ditta (VIDEO)
La responsabile del settore Ambiente del Comune ed il rimpallo di responsabilità dopo l’avvio dell’indagine della Procura sulla situazione di degrado assoluto registrata in città
La città sommersa dalla spazzatura. I cittadini arrabbiati. La Procura che vuole vederci chiaro. Pensavamo di avervi raccontato tutto della storia che ruota attorno al degrado di Vibo Valentia. Quello che non vi avevamo ancora raccontato, in attesa che la Procura chiarisca chi abbia fatto cosa e soprattutto chi non abbia fatto cosa, è il rimpallo di responsabilità che nessuno vuole prendersi. Palazzo Luigi Razza, sede del Comune. Ci dirigiamo verso quel settore “Ambiente” divenuto incandescente nelle ultime ore dopo l’indagine scattata su input del procuratore Bruno Giordano e portata avanti dalla sezione di polizia giudiziaria, aliquota “Nucleo Ambiente” dei carabinieri. Tra una sfilza di uffici vuoti troviamo Alfonso Colaci, funzionario dello stesso settore, nelle ultime ore interrogato in qualità di direttore esecuzione del contratto con la ditta Dusty addetta alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti in città. Sotto la lente d’ingrandimento della Procura è finito l’intero capitolato d’appalto. Davanti ai carabinieri guidati dal luogotenente, Gaetano Vaccari, ci è finita anche Adriana Teti, dirigente del settore Ambiente che lo stesso Colaci ci invita a sentire per avere maggiori informazioni. Proviamo a raggiungerla nel suo ufficio. Ma della dirigente in Comune oggi non c’è nessuna traccia. Dopo aver cercato in lungo e in largo decidiamo di telefonarle. Le risposte alle domande che poniamo alla dirigente sono molteplici. Ma è quel «Nessuno» strillato da Adriana Teti al quesito «a chi toccava vigilare per non arrivare a tutto questo?» che ci lascia un pò perplessi. Dal Comune, quindi, ci spostiamo alla sede vibonese della Dusty, la ditta al centro della vicenda per parlare con il responsabile, il signor Davide Golino. Ci dicono che oggi non è presente e allora proviamo anche in questa occasione a raggiungerlo telefonicamente. Il telefono squilla ma nessuno risponde. E intanto Vibo Valentia affoga nel percolato e fa i conti con l’emergenza ambientale, frenata solo dall’intervento dei carabinieri e dalla Procura che hanno scoraggiato i cittadini a continuare a gettare in strada.
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