Torrente Sant’Anna a Bivona: «È uno scempio, sversa in mare schifezze»
L'annosa questione denunciata dal coordinatore provinciale di Confasila Giovanni Patania, che parla di pericolo igienico sanitario e si appella alle autorità competenti affinché intervengano
«Siamo alle solite: lo schifo dilaga, la puzza nauseabonda regna tra le strade delle frazioni e come per incanto non potevano mancare scarafaggi, insetti di ogni tipo e forma. Non dimentichiamo i soliti cinghiali… E oltre alla spazzatura ormai padrona del territorio non poteva mancare, giustamente, nel periodo estivo la solita storiella del Sant’Anna, il torrente che fa sempre paura sia d’inverno che d’estate». Inizia così la denuncia del coordinatore provinciale del sindacato Confasila, Giovanni Patania, che parla di «pericolo igienico sanitario» riferendosi al corso d’acqua che sfocia a Bivona e da sempre è fonte di inquinamento per il mare antistante. [Continua in basso]
«Oggi stiamo pagando un caro prezzo – dice Patania – non solo i cittadini residenti nelle Marinate e i turisti, ma soprattutto le attività turistiche che oltre a aver dovuto fare i conti nel vero senso della parola con il Covid-19, ora sono alle prese con l’incompetenza di chi gestisce il territorio». L’esponente di Confasila punta il dito in particolare contro «il commissario del Corap Renato Bellofiore e il responsabile tecnico per la gestione dei servizi depurativi Farfaglia», perché – spiega – non è ammissibile che ancora a fine giugno «possano permettersi il lusso di far continuare a sversare il torrente Sant’Anna a mare con ogni tipo schifezza, mettendo a serio rischio l’intero sistema ma anche la sicurezza dei bagnanti che potrebbero prendere qualche infezione».
E non è tutto: «Altra grave situazione di estremo pericolo igienico sanitario, già denunciata il mese scorso – aggiunge -, è la puzza tremenda che fuoriesce dai pozzetti in via delle barche sul lungomare di Bivona, in prossimità della ristorazione Rosa dei Venti. Una vera vergogna insomma, non c’è alcun rispetto né per l’ambiente né per chi deve fare dei sacrifici cercando di lavorare dignitosamente per portare uno stipendio faticando 12 ore al giorno e non seduti dietro la scrivania con stipendi facili e sulle spalle dei cittadini. Chiedo a chi di competenza – è la conclusione di Patania – di voler prendere atto di questo scempio ambientale che sta distruggendo l’intero litorale vibonese e a voler immediatamente risolvere il problema prima che succeda l’irreparabile».