giovedì,Novembre 21 2024

Parco delle Serre, i tirocinanti: «Pronti a tutto, la protesta va avanti a oltranza».

Chiedono a gran voce l’apertura di un tavolo istituzionale sulla loro vertenza i 49 lavoratori saliti da questa mattina sul tutto della sede dell’Ente regionale.

Parco delle Serre, i tirocinanti: «Pronti a tutto, la protesta va avanti a oltranza».

«Rabbia, disperazione e voglia di combattere». Questi i sentimenti con i quali i 49 tirocinanti del progetto “Natura e turismo”, nato dalla collaborazione tra il Parco delle Serre e l’Azienda Calabria Lavoro, hanno deciso di mettere in campo una protesta eclatante per lamentarsi contro l’inerzia delle istituzioni regionale che di giorno in giorno si rimpallano la competenza a risolvere la questione che vede i lavoratori senza contratto da un mese.

Parco delle Serre, tirocinanti sul tetto – VIDEO

Quindici tirocinanti hanno sfidato freddo ed intemperie e sono saliti, mettendo a repentaglio la propria vita, sul tetto dell’edificio che ospita la sede del Parco delle Serre a Serra San Bruno. Reclamano un dialogo con l’ente regionale nella persona del Presidente della Giunta, Mario Oliverio e un incontro, cosi come preventivamente fissato, col prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno che secondo quanto hanno fatto sapere gli organi prefettizi, si sarebbe reso disponibile a promuovere un tavolo tecnico allo scopo di trovare una possibile soluzione. Tavolo tecnico che, fanno sapere i tirocinanti, «non è mai stato messo in campo ne alla Prefettura ne alla Regione e per questo abbiamo deciso di dimostrare il nostro disappunto».

«Siamo disponibili – hanno sottolineato – a qualsiasi azione pur di affermare il nostro diritto al lavoro e ad un’esistenza libera e dignitosa, nostra e delle nostre 49 famiglie, cosi come dice la Costituzioni, più volte citata da molti ma sempre dimenticata dagli uomini delle istituzioni».

Intanto i tirocinanti rivendicano anche il mancato pagamento di 5 mensilità: «sapevamo di avere il finanziamento messo in sicurezza ora invece abbiamo saputo che non ci pagheranno se non dopo gennaio. E’ veramente umiliante essere trattati cosi. Siamo disposti a tutto e proseguiremo nella nostra lotta ad oltranza».

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