Tutte le grane di Forza Italia nella prima riunione del coordinamento targato Mangialavori
L’assemblea si sta tenendo in queste ore a Lamezia Terme. Sul tavolo numerose questioni da affrontare, dal caso Tallini alle liti sui territori
di Alessia Bausone
Si sta tenendo in queste ore al T-Hotel di Lamezia Terme la prima riunione del nuovo coordinamento regionale di Forza Italia guidato dal senatore vibonese Giuseppe Mangialavori, dopo anni di gestione del partito da parte della presidente Jole Santelli.
Tanti i temi sul piatto, dal caos vaccinazioni, alla situazione della Regione Calabria, fino alle imminenti elezioni regionali che vedono spingere gli azzurri, ma forse non con troppa convinzione, sul nome capogruppo alla Camera Roberto Occhiuto a candidato Presidente della coalizione di centrodestra, nonostante le note ufficiali diramate per conto di Silvio Berlusconi.
Ma è la gestione di Forza Italia sui territori il vero e più imminente problema per Mangialavori.
Il bye bye di Cannizzaro
Mangialavori, molto vicino alla “plenipotenziaria” senatrice Licia Ronzulli, è stato scelto da Berlusconi come nuovo coordinatore regionale nel corso del summit dell’8 marzo ad Arcore dello stato maggiore degli azzurri, alla presenza del coordinatore nazionale Antonio Tajani. Ad affiancarlo come vice (ruolo in precedenza ricoperto da Mimmo Tallini) era stato nominato il deputato reggino Francesco Cannizzaro, molto vicino alle ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna.
«Apprendo della mia nomina a Vice Coordinatore Regionale di Forza Italia Calabria. Ringrazio il Presidente Berlusconi e la Dirigenza Nazionale per l’attenzione riservata nei miei confronti. Tuttavia ritengo opportuno non accettare l’incarico. Comunicherò le motivazioni direttamente al Presidente. Continuerò a svolgere con lo stesso impegno e dedizione di sempre il ruolo di Coordinatore provinciale di Reggio Calabria, “Provincia più azzurra d’Italia”, rimanendo sempre a disposizione del mio Partito e di Silvio Berlusconi» dichiarò pubblicamente e a freddo Cannizzaro, rispedendo al mittente la carica di vice. Ad oggi, i motivi del diniego non sono ancora stati resi noti, ma le acque rimangono agitate.
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