Dinami, polemiche per un post di Ciccone. Cavallaro: «Ha perso il lume della ragione»
Il sindaco aveva rimbrottato su Facebook alcuni concittadini accusandoli di fare «esternazioni masturbative» e giustificando poi quelle parole come una «provocazione»
«Il sindaco informa, che avendone fatto dello sviluppo economico del territorio la sua azione amministrativa prioritaria, stiamo partecipando insieme ai comuni di Galatro, Laureana, Serrata e San Pietro di Carida’ ad un mega progetto di impianto votovoltaico per la produzione di Energia con notevoli ricadute economici ed occupazionali dei comuni coinvolti».
È questo l’incipit di un post – pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Dinami nei giorni scorsi – che ha sollevato un polverone per i suoi contenuti giudicati offensivi. A far discutere, al di là degli evidenti strafalcioni, sono alcuni passaggi in cui vengono esplicitamente fatti nomi e cognomi. «La comunicazione – è scritto – è indirizzata a tutti quei cittadini che hanno fame di sapere e di essere informati, restando esclusi quei cittadini accecati dai pregiudizi e dai preconcetti vedi mastro Ciccio Dimasi, o peggio ancora da risentimenti personali, per non aver ottenuto ciò che indebitamente chiesto al Comune vedi Marilena Cavallaro (Maria Margiotta) i quali si lasciano andare ad esternazioni masturbative senza alcuna conoscenza, perizia o studio dei problemi e senza rendersi conto del grande danno che arrecano all’intera comunità. Ogni contributo è prezioso se volto ad aiutare o ad arricchire la soluzione dei problemi, è dannoso se fatto solo per sparlare o peggio ancora per sproloquiare».
L’autodifesa del sindaco
Un’uscita quantomeno discutibile, attribuita al sindaco Gregorio Ciccone, che nei giorni a seguire dalle pagine de Il Quotidiano del Sud – rivendicandone la paternità – ha provato a mettere una pezza, affermando che il senso di quelle parole era stato «travisato» e giustificando i passaggi più discussi come meramente «provocatori».
Cavallaro: «Al peggio non c’è mai fine»
A quella autodifesa fa riferimento adesso l’intervento dell’ex sindaco Franco Cavallaro, segretario generale della Cisal. «D’ora in poi – afferma – ci rivolgeremo al signor Ciccone per comprendere il significato di parole di nuova formazione, considerata la spiegazione, da “neo Accademia della Crusca”, che ha dato, o meglio che ha provato a dare, sulle colonne di un quotidiano locale, ma che i vocabolari conosciuti fino ad oggi, etichettano esclusivamente con il significato che tutti noi comuni mortali abbiamo dato a quelle frasi pubblicate su un noto social network, tra l’altro, su una pagina ufficiale che richiama all’intero Comune di Dinami».
Per l’ex sindaco «È proprio vero che non c’è mai fine al peggio, probabilmente le proteste legittime dei suoi stessi concittadini legate alla costruzione di un impianto di trattamento dei rifiuti con discarica e la successiva “batosta con rinvio” incassata, per le molteplici perplessità emerse, durante l’ultima riunione Ato, in cui probabilmente il signor Ciccone si aspettava ben altro, avrà fatto perdere completamente a lui ed i suoi fedeli il lume della ragione. Tuttavia – conclude Cavallaro – qualcosa di positivo è emerso: adesso non esiste alcun dubbio su chi abbia scritto quelle parole offensive, gravissime, che ledono l’immagine di un’intera comunità, e non solo di un individuo che dovrebbe rappresentare quei cittadini e che ha perso l’ennesima occasione per stare in silenzio».